Ultim’ora. L’Alta Corte di Londra ha sentenziato che gli Stati Uniti dovranno fornire maggiori garanzie nello svolgimento del processo a Julian Assange.
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Oggi a fine mattinata, Julian Assange sentirà pronunciare il verdetto dei due giudici dell’Alta Corte britannica che dovranno decidere se riaprire il suo processo oppure negare ogni ulteriore ricorso e quindi consentire l’estradizione del co-fondatore di WikiLeaks negli Stati Uniti dove l’attende un processo già scritto e fino a 175 anni di galera.
Contemporaneamente a Roma, dalle 12.30 alle 14, gli attivisti pro-Assange della Capitale si riuniranno in solidarietà davanti all’Ambasciata del Regno Unito. Se saranno un numero contenuto, potranno stare sul marciapiede dall’altra parte di via XX Settembre rispetto all’ambasciata; altrimenti, se sono troppo numerosi, dovranno manifestare davanti all’entrata di Porta Pia, lato Corso d’Italia.
A Napoli gli attivisti si riuniranno alle 17.30 in Piazza Dante dove, in altre occasioni, hanno già allestito una “cella” piccola come quella di Julian (3mx2m), in cui, a turni, si siedono vestiti di arancione come i prigionieri di Guantanamo.
A Milano, invece, l’appuntamento è per le ore 18 in piazza del Liberty, davanti al consolato britannico di Milano. Si tratta di un presidio per valutare insieme quanto sarà stato deliberato dai giudici inglese in fine mattinata e per preparare le eventuali altre iniziative di contestazione.
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