Sono tornate a riempirsi ieri le piazze di Roma e di Milano per un nuovo sabato di mobilitazione al fianco della resistenza del popolo palestinese.
In entrambe le città le manifestazioni si sono concluse alle università dove gli studenti solidali con la Palestina hanno dato vita ad accampate di tende.
Nelle manifestazioni è stato lanciato chiaro e forte il messaggio di ripudio verso l’offensiva militare israeliana contro Rafah che significherebbe un nuovo sanguinoso passaggio del genocidio contro i palestinesi avviato a ottobre.
In tutto il mondo, e nonostante ogni tipo di intimidazione da parte degli apparati di Israele e dei governi che ne sono complici, la mobilitazione solidale con i palestinesi cresce a vista d’occhio, in particolare nelle università.
A Milano la manifestazione è terminata al Politecnico dove è partita una nuova acampada dopo quella partita venerdi all’università Statale.
A Roma un corteo chiamato dalle organizzazioni della solidarietà alla resistenza palestinese ha animato le strade della città. Partito da Piazza Vittorio Emanuele II, si è diretto verso l’Università Sapienza, raccogliendo circa due mila persone.
Lì, da quasi una settimana gli studenti hanno piantato le tende, così come avevano già fatto per il diritto alla casa un anno fa e così come avviene oggi negli Stati Uniti e in tutta Europa per la Palestina. Un presidio di solidarietà dentro un ateneo che ha già visto la violenza sionista.
Infatti, nonostante le precedenti proteste e lo sciopero della fame organizzato da Cambiare Rotta, i vertici dell’ateneo hanno sempre ignorato le richieste degli studenti. E silenzio c’è stato di fronte anche alla vandalizzazione della targa che era stata apposta all’ingresso di Fisica in ricordo di Sufyan Tayeh, rettore dell’Università Islamica di Gaza, ucciso a dicembre.
Su spinta della comunità studentesca, il preside della facoltà di Fisica ha chiamato un’assemblea pubblica per discutere degli accordi con Tel Aviv. Il dibattito che ne è venuto fuori, democratico e fondato, verrà ora tradotto in proposte formali per le rappresentanze istituzionali.
Ancora una volta la Polimeni ha mostrato la sua chiusura verso le rivendicazioni studentesche, chiedendo il dispiegamento della polizia per impedire ai solidali fuori di unirsi con chi era dentro la città universitaria.
A quel punto, chiusi da diverse camionette della celere, i manifestanti si sono seduti di fronte alla Sapienza, mostrando la propria determinazione e chiedendo alla polizia di andarsene. Un gruppo di manifestanti è riuscito ad aggirare le forze dell’ordine da un’entrata laterale, con l’aiuto degli studenti, e infine la polizia ha dovuto fare entrare l’intero corteo al pratone dove si trovano le tende.
Lì si sono susseguiti alcuni cori e alcuni interventi, che hanno ricordato i prossimi appuntamenti. Innanzitutto, il Senato Accademico del 14 maggio, durante il quale si ribadirà la necessità di rompere tutti gli accordi col complesso militare-industriale e con Israele, e poi anche il primo giugno, manifestazione nazionale contro il governo Meloni e la guerra esterna e interna mossa ai lavoratori.
Un altro pomeriggio di lotta che ha mostrato come la solidarietà alla resistenza palestinese, che unisce lavoratori e studenti, continua senza sosta, e ottiene anche qualche vittoria.
Alcune foto della manifestazione di Roma
Alcune foto della manifestazione di Milano
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Daniel MARTIN
Appello all’unità dei lavoratori – studenti letto durante il corteo :
Noi, studenti riuniti all’ocazione della campagne BDS in difesa della Palestina, diciamo :
Non alla guerra, non al genocidio,
No alla militarizzazione delle scuole,
Noi siamo con gli studenti degli USA e della Francia,
Noi diciamo Fuori la NATO dell’Europa
Non alla politica dei governi européen e dell’UE
Loro stanno portando ad una catastrofe mondiale,
Uniamoci Lavoratori-Studenti
Non alla barbarie minacciante.
Roma il 09/05/2024.