Un riservista con doppio passaporto italiano e israeliano delle Forze di difesa di Israele (Idf) è stato ucciso in un attacco di Hezbollah nel nord di Israele. Il ministero degli Esteri italiano ha confermato la notizia.
Ad annunciarlo erano state le forze armate israeliane sui loro canali, precisando che il sergente Refael Kauders è stato ucciso, mentre altri undici soldati sono rimasti feriti, dall’attacco di due “droni carichi di esplosivo che sono entrati in azione a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro nella città di Hurfeish, situata a diversi chilometri dal confine con il Libano.
Kauders prestava servizio come coordinatore del Rabbinato Militare, sposato, aveva quattro figli. Nato nella città di Rehovot, Kauders aveva frequentato la Mekor Haim Yeshiva High School di Neve Daniel e aveva studiato presso il Dipartimento di Filosofia Ebraica dell’Università Ben-Gurion del Negev. Aveva lavorato come coordinatore dell’immatricolazione e dell’informatizzazione presso la Or High School di Tzur Hadassah e successivamente per un’azienda che ha sviluppato un sistema di gestione online per le scuole. Era anche guida turistica.
I suoi nonni paterni, Edmundo (Yisrael) e Margharita (Matal) Kauders, erano nati a Milano e durante la seconda guerra mondiale erano scampati ai nazisti fuggendo in Svizzera. La famiglia si stabilì in Israele dopo la guerra dei sei giorni del 1967. Sua zia, Bianca Shahrur, venne uccisa in un attentato nel 2003 a Gerusalemme.
E’ stato calcolato che circa 1200 italo-israeliani sono attivi come riservisti nelle forze armate israeliane. In alcuni paesi si stanno prendendo in esame procedimenti penali per questi soldati con doppio passaporto, soprattutto alla luce delle accuse di genocidio contro i palestinesi in esame sia presso la Corte Penale Internazionale che presso la Corte Internazionale di Giustizia. In Francia è stato posto il problema, in Italia ancora no.
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