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Cresce la solidarietà al docente della Sapienza attaccato da Rete 4 e Salvini per le posizioni sulla Palestina

Dopo la lettera di solidarietà di 67 docenti dell’Università La Sapienza pubblicata nei giorni scorsi, continuano ad arrivare comunicati di sostegno al prof. Luciano Vasapollo, docente dell’ateneo romano, sottoposto al linciaggio politico e mediatico da parte di Rete 4 – con l’aggiunta del ministro Salvini – per quanto ha espresso in un intervento durante una assemblea pubblica sulla questione palestinese svoltasi all’università lo scorso due ottobre.

Oggi il prof. Vasapollo insieme ai suoi legali terrà una conferenza per annunciare la denuncia contro Rete 4 ed anche contro le minacce – incluse alcune di morte – ricevute dopo le quattro trasmissioni di fila che Rete 4 ha dedicato contro di lui.

Qui di seguito i comunicati di solidarietà arrivati in questi giorni. In altra parte del giornale trovate un contributo più articolato di Giorgio Cremaschi.

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Vergognoso attacco al professor Vasapollo

Il professor Luciano Vasapollo, direttore del centro studi Cestes Proteo che da sempre collabora con l’USB, sta subendo da giorni una vergognosa campagna d’odio condotta da alcune testate giornalistiche e dal canale tv RETE4. E’ in particolare la redazione della trasmissione di Diritto e Rovescio, diretta e condotta da Del Debbio, che si sta distinguendo in questa iniziativa, prendendo a pretesto un intervento di Luciano durante un’assemblea studentesca tenutasi all’Università La Sapienza sulla vicenda della guerra in Palestina. In quella occasione, invitato come esperto di questioni internazionali, Luciano ha semplicemente manifestato un punto di vista sulla questione palestinese che, insieme a noi, condividono in Italia e nel mondo centinaia di milioni di persone.

Oltre ad essere uno studioso stimato e riconosciuto a livello internazionale per le sue numerosissime pubblicazioni e per il lavoro di ricerca e di studio condotto ininterrottamente da decenni, Luciano ha sempre messo il suo sapere al servizio della lotta dei popoli e del movimento dei lavoratori. Le sue conoscenze scientifiche sono parte di un pensiero collettivo che rappresenta un patrimonio fondamentale per migliaia di delegati e delegate della nostra organizzazione e, più in generale, per chi pensa che lo studio e la conoscenza debbano essere messe al servizio della libertà, della giustizia e del cambiamento sociale.

Luciano è uno di noi e non resteremo a guardare di fronte al linciaggio mediatico che si sta tentando contro di lui.

Tocca uno, tocca tutti. Massima solidarietà al nostro compagno e fratello Luciano Vasapollo

Unione Sindacale di Base

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Il Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia ( CRED) esprime la sua solidarietà al professor Luciano Vasapollo, docente di economia all’Università di Roma inammissibilmente diffamato e pesantemente minacciato per le sue accuse al governo israeliano, basate sulle decisioni della Corte internazionale di giustizia nel caso Sudafrica contro Israele e il Parere sulle conseguenze dell’occupazione israeliana della Palestina. L’accertamento delle innegabili responsabilità israeliane deve essere compiuto senza reticenze per bloccare lo slittamento verso il baratro della guerra e porre fine al genocidio in corso. Gli autori delle diffamazioni e delle minacce a Vasapollo vanno sottoposti al rigore della legge penale.

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Solidarietà con il professore Luciano Vasapollo
Proprio oggi, 7 ottobre 2024, e proprio in queste ore, stiamo assistendo ad un racconto univoco e senza pari nella storia dell’informazione italiana, dai tempi del MinCulPop di fascista memoria, in merito all’escalation in Medioriente. Di questi tempi parlare fuori dal coro può essere molto pericoloso; il professor Luciano Vasapollo, in una assemblea pubblica alla Sapienza, ha avuto il coraggio di raccontare la Palestina e il Medio Oriente senza condizionamenti, basandosi su fatti storici e sulla bruciante attualità di un genocidio in corso, senza servilismo, così come dovrebbero fare studiosi accademici e giornalisti. Ma, a dispetto del nome della trasmissione “Diritto e rovescio”, evidentemente a Rete 4 piace raccontare il Rovescio e non il Diritto; a partire da quella trasmissione, si è scatenata una critica con annessa minaccia di interrogazione parlamentare contro il docente universitario. A Luciano Vasapollo va tutta la nostra stima e riconoscenza per il rigore morale e il coraggio nel non piegarsi al clima di repressione che aleggia ormai, oltre che negli studi televisivi, sulle nostre piazze e sulle nostre università.
Comitato “Con la Palestina nel cuore”

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Caro professore Luciano Vasapollo,
Da giorni assestiamo a una campagna di intimidazione e linciaggio mediatico, alla tua persona, per il semplice motivo che hai espresso liberamente, un diritto garantito dalla costituzione, la tua opinione su un genocidio in atto e sotto gli occhi di tutti.
Questo genocidio ha causato l’uccisione di più 42 mila cittadini palestinesi in maggioranza bambini e donne innocenti, e più di 100 mila vittime, oltre alla distruzione di ospedale, chiese, moschee, centri culturali, quartieri interi della Striscia di Gaza, la cancellazione di più 900 famiglie dal registro civile, 165 giornalisti, e più del 85% delle case e le infrastrutture, tutto questo lo ha fatto l’esercito di Israele e continua a farlo ancora e non solo nei territori palestinese occupate (Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme) ma anche in Libano, violando la sovranità di questo stato.
Tutto questo non sfuggi agli occhi di un intellettuale attento e onesto militante, che con determinazione esprime la sua opinione in una assemblea pubblica, e non durante una lezione all’università, contro il pensiero unico dominante, e chiama le cose per nome che Israele è un stato terrorista.
Il prof. Vasapollo ha espresso una opinione di critica verso un stato occupante che pratica politiche di pulizia etnica genocida e di apartheid nei confronti del popolo palestinese.
L’associazione amici dei prigionieri palestinesi, esprime piena solidarietà e stima al prof. Vasapollo, e chiedi a coloro che credono nel diritto di espressione garantito dalla costituzione democratica di alzare la voce in difesa dei diritto fondamentali di libertà.

Bassam Saleh (Associazione amici dei prigionieri palestinesi)

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