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La porcata giornalistica di Mentana

Quella allestita ieri sera da Mentana, in uno dei suoi proverbiali “Speciali di approfondimento”, non è stata una trasmissione televisiva. È stata una vera e propria “porcata” a tradimento per commemorare il 7 Ottobre. Ovviamente dalla parte d’Israele.

La trasmissione si apre con interviste ad onor del vero non strumentali, raccolte da un’inviata nella piazza romana in sostegno del popolo palestinese, sabato scorso.

Interviste che fanno capire chiaramente come quella manifestazione non fosse affatto organizzata per “festeggiare” il 7 Ottobre, ma per condannare la macelleria messa su a Gaza da Israele e per dichiararsi vicini alle sofferenze patite dalla gente della Striscia.

Poi però si passa in studio. E qui “Chicco” Mentana comincia la sua operazione di destrutturazione e di sofisticazione della realtà.

La strategia imbastita col suo filo narrativo è facilmente intuibile, basta avere pochi rudimenti di scienze della comunicazione.

Con le parole – di cui ascoltiamo gli enunciati ma inevitabilmente non possiamo sentire le enunciazioni, che attengono alla sfera intenzionale e quindi intima dell’emittente – critica Israele (non condanna attenzione) e ogni forma di guerra.

Nei fatti e con le immagini, tuttavia, ribalta l’assunto equidistante e finto-pacifista per trasmettere il solo orrore obiettivamente rilevabile nella sua versione partigiana e filosionista. Quello per il 7 Ottobre.

Insomma Mentana, come dicevamo all’inizio, imbandisce una vera e propria “porcata” indegna della professione giornalistica. Non c’è altro modo per qualificare la trasmissione di ieri sera.

Manda in onda trequarti d’ora di immagini che raccontano il 7 Ottobre. Immagini orribili, e non si può che definirle tali, ovviamente.

Immagini che mostrano il massacro compiuto dai guerriglieri delle Brigate Ezzedin al-Qassam – ala militare di Hamas – lo scorso anno. Immagini che lasciano storditi per la loro ferocia. Dando per certo, ovviamente, che siano immagini veriterie.

Ma è proprio per questo che, da giornalisti con trent’anni di professione sulle spalle, quella mandata in onda ieri sera va definita “una porcata”. Una manomissione malvagia dei fatti in questione, che fa semplicemente scomparire il “prima” e il “dopo” il 7 ottobre.

Perché conosce bene, questo lucido maggiordomo del sionismo e dell’imperialismo, la forza emotiva che può sprigionare da un filmato tanto iperrealistico.

Conosce bene il valore dirompente di quel tipo di comunicazione e i suoi effetti manipolatori sulle coscienze.

Decontestualizzando e scontornando il paesaggio narrativo, Mentana mostra non un documentario, ma una sorta di documento del male assoluto. Isolato, senza precedenti, senza contraltari. “Immotivato”, se non chiamando in causa un oscuro e inspiegabile “odio”.

Punta al sentimento più viscerale dello spettatore. Vuole indignarlo e disgustarlo con la spettacolarizzazione dell’atrocità. Con l’enfasi del sangue. Di cui pretende quasi che si senta l’odore. Vuole suscitare l’odio nei confronti non di Hamas, ma di tutti i Palestinesi.

Ma il fine ultimo della sua strategia comunicativa è un obiettivo ancor più ignominioso: assolvere Israele dai suoi orrendi crimini, passati e attuali.

Per l’Olocausto che sta ponendo in essere contro il popolo gazawi. Per la follia di una guerra totale contro l’intero Medioriente.

Mentana afferma di condannare Israele per i suoi bombardamenti indiscriminati. Ma non mostra mai un solo fotogramma del massacro che i macellai dell’Idf stanno compiendo a Gaza, in Cisgiordania e in Libano.

I loro eccidi semplicemente scompaiono dalla sua narrazione. Lo spettatore non li vede, non li “sente”, non restano nella coscienza. Nei fatti dunque, “Chicco” sposa in toto l’ ideologia colonialista, suprematista, razzista, paranazista del sionismo.

Il suo giornalismo è vergognosa faziosità esercitata sulla pelle del popolo di Palestina. Non lo si può definire altrimenti.

Mentre La7 dal canto suo, qualora ve ne fosse ancora bisogno, con la trasmissione di ieri sera, ha gettato definitivamente la maschera, rivelandosi uno dei tanti megafoni della belva sanguinaria sionista.

La nausea per il lavoro che abbracciammo con entusiasmo e serietà etica, per la categoria dei giornalisti e in generale per quest’Occidente ormai corrotto nei suoi principi basilari, preda ormai di un delirio di onnipotenza guerrafondaia, si fa sempre più insostenibile.

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4 Commenti


  • Paolo

    La signora che l’ha preceduto (8 1/2) non è stata da meno… la narrazione è più o meno quella, senza però dire e far capire che non è nato tutto il 7 ottobre per caso, ma molto molto prima, spiegando quello che è successo nei Territori, le risoluzioni Onu bellamente ignorate e sbugiardate ecc…ecc… e non avventuriamoci in rete 4…


  • Luciano

    non ho visto la trasmissione ma mi sembra di capire che ha fatto un capolavoro di verita


    • Redazione Contropiano

      esistono capolavori anche nel trash, in effetti…


  • Pina

    La7 è un vero e proprio fortino dei sionisti, Mrntana, Panella (e il di lei marito V.E. Parsi), Luca Josi, commentatore quasi fisso, Paolo Mieli, Csracciolo, i
    e tanti altri ancora. È la rete più schierata con Israele.

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