Nella giornata di ieri la Camera ha approvato con 181 voti a favore, 48 contrari e 64 astenuti la risoluzione di maggioranza sulla proroga al 31 dicembre 2025 degli aiuti militari all’Ucraina. Il voto definitivo sul decreto ci sarà martedi 28 gennaio.
Il giorno precedente era stato il Senato ad approvare il decreto del governo che autorizza l’invio di armi all’Ucraina anche per l’anno in corso. Anche in questa sede il provvedimento, ha ottenuto una maggioranza trasversale. La risoluzione di maggioranza è passata con 96 voti a favore, 26 contrari e 40 astenuti.
Ma quando si è passati a votare il decreto vero e proprio è andata anche peggio: i voti favorevoli al decreto del governo che proroga fino al 31 dicembre 2025 l’autorizzazione alla cessione di mezzi ed equipaggiamenti militari all’Ucraina sono saliti a 123, mentre quelli contrari sono stati solo 25 e con un solo senatore astenuto. Le opposizioni si sono divise visto che il PD, Italia Viva, Azione, + Europa hanno votato a favore e i senatori di M5S e Avs hanno votato contro. E’ facile prevedere che lo stesso scenario si ripeterà martedi alla Camera.
Il Partito Democratico ha espresso un sostegno convinto e compatto al decreto. In un intervento molto significativo, il senatore piddino Graziano Del Rio ha riconosciuto al governo che: “Siamo molto in sintonia sulla politica estera, finalmente siete voi d’accordo con noi”. Una convergenza su un tema strategico che mette in ombra molte delle divergenze sui temi di politica interna tra Pd e governo della destra.
L’8 gennaio scorso, sia al Senato che alla Camera, era stata inviata una petizione sottoscritta da migliaia di persone che chiedeva di non approvare il decreto che proroga l’invio di armamenti all’Ucraina e il coinvolgimento del nostro paese nella guerra.
Nonostante che nella società sia maggioritaria la contrarietà all’invio di armi, la maggioranza dei senatori e dei deputati ha ritenuto di non dover raccogliere questo diffuso sentimento nel paese ed ha votato per la prosecuzione dell’impegno militare italiano nella guerra in Ucraina.
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Sergio Binazzi
sintetizzando in italia siamo messi all’incirca come nel ventennio fascista, tanto ora chi governa sono gli eredi del duce, ma c’è una differenza in rispetto ad allora ed è che allora c’erano dei sinceri e veri antifascisti anche combattenti, oggi quelli che si dichiarano pacifisti ed antifascisti votano pure loro a favore della nuova campagna di Russia.. siamo messi proprio bene.