Non voglio spargere pessimismo ma i dati dell’affluenza alle 19:00 non erano affatto confortanti. Mi pare di ricordare che, a quell’ora, il referendum per l’acqua pubblica del 2011, aveva avuto un’affluenza del 30% circa.
Faccio una semplice considerazione.
Tutti i referendum vinti negli ultimi 50 anni, a partire da quello storico del 1974 sul divorzio, arrivavano in esito a delle estese e lunghe battaglie nel paese condotte da, più o meno, grandi movimenti di massa su istanze totalmente autonome e sganciate dalle logiche e dalle dinamiche del ceto politico e dai partiti e come tali venivano percepite dai cittadini che pure non erano stati attivi nel promuovere quelle lotte ma che si recarono in massa a votare perché sentivano che l’esito del voto avrebbe avuto un peso significativo nella propria esistenza.
Non così è stato in questa occasione perché si è trattato di un’iniziativa calata dall’alto e che non è stata affatto l’epilogo di una battaglia condotta nella società e che, a dispetto della giustezza dei quesiti, non è riucita ad affrancarsi dal segno di un’operazione politica tesa più ad infliggere un colpo al governo Meloni da parte di un ipotetico “campo largo” (peraltro, temporaneamente risorto in quel di Genova il 27 maggio scorso) immaginando, forse, un risultato simile a quello del referendum costituzionale del 2016 che bocciò la schi-forma costituzionale Renzi-Boschi e che segnò l’inizio del declino del bulletto di Rignano sull’Arno.
E poi, forse, troppa carne sul fuoco, ovvero, 5 quesiti su materie diverse. In passato troppi quesiti non hanno mai portato bene, figuriamoci ora in un contesto di tale abulia e passività qual’è quello attuale del nostro paese, certificato dall’altissimo tasso di astensione alle elezioni di qualsiasi tipo ed in cui la spinta civica e all’impegno è talmente bassa che anche il solo tentativo di decifrare il merito di ogni quesito, deve essere apparso a molti come un’insormontabile e, fors’anche, un’inutile fatica.
Poi spero tanto di sbagliarmi, eh! Comunque, ora che ho finalmente ritrovato la tessera elettorale, vado a votare.
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Andrea Vannini
si sapeva benissimo che il quorum era una chimera. L’ esito del referendum sull’ acqua non é stato rispettato. I referenda costituzionali, che il quorum non lo hanno, hanno visto bocciare nel 2016 Renzi ( giustamente) per poi accettare la menomazione della rappresentanza con il taglio dei rappresentanti voluta dai 5s.
Mara
Il referendum ha risentito della poca informazione da parte dei media, comunque poiché i quesiti referendari riguardano i lavoratori dipendenti, cioe solo una parte della società sarebbe stato molto difficile superare il quorum.
Il problema è che i referendum per essere validi devono superare una soglia troppo elevata e questo non mi sembra proporzionato rispetto al fatto che i cittadini non hanno gli stessi mezzi che hanno i partiti per far conoscere le proprie ragioni.