C’erano centinaia di persone ieri sera all’assemblea nella sala del porto, tanto che si è dovuta mettere dell’amplificazione anche all’esterno. Clicca QUI per vedere il video dell’assemblea.
L’iniziativa era stata convocata da Global Sumud Flotilla – Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali – Music for Peace – Unione Sindacale di Base.
Dall’assemblea è stato lanciato un messaggio chiaro e forte: se fermano la Flotilla, impediscono di consegnare gli aiuti alla popolazione palestinese o peggio ancora aggrediscono gli equipaggi e gli attivisti che sono sulle imbarcazioni bisogna fermare tutto. “Bisogna bloccare i commerci con Israele, fermare i porti, entrare in sciopero per rompere l’assedio”.
Nel corso dell’assemblea, l’Unione Sindacale di Base ha annunciato di aver convocato lo sciopero generale per il 22 settembre ma con l’avvertenza che potrebbe essere anticipato qualora la situazione della Sumud Flottilla precipitasse mentre è diretta a Gaza. L’appello è quello che, in caso di emergenza, di bloccare i valichi dei porti, le stazioni e i ponti a seconda della situazione e delle possibilità nelle varie città.
All’assemblea è giunto anche un videomessaggio di saluto della relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese.
Al termine dell’assemblea, i partecipanti si sono recati in corteo davanti alla sede della compagnia di navigazione israeliana ZIM che movimenta molti container nel porto di genova.
Il messaggio partito dai portuali di Genova sta attraversando non solo il nostro Paese ma si va estendendo ai porti di tutto il Mediterraneo. “Sosteniamo la Global Sumud Flotilla, difendiamo i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono su quelle barche, fermiamo il massacro”, da Genova a Tangeri, dal Pireo a Barcellona.
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