Dopo il ritiro un primo lotto di vaccini antinfluenzali da parte dell’azienda svizzera Crucell, adesso è arrivato anche lo stop di alcuni lotti di vaccini della multinazionale Novartis, pari ad altre 500 mila dosi. I vaccini al momento vietati sono: Agrippal; Influpozzi sub unità; Influpozzi adiuvato; Fluad, prodotti dall’azienda Novartis.
La campagna di vaccinazione antinfluenzale di quest’anno, si sta rivelando decisamente più rognosa di quelle precedenti.
Sull’ultima vicenda però gli aspetti poco chiari sembrano essere più di qualcuno. “Il Ministro Balduzzi ha stigmatizzato il comportamento di Novartis nella vicenda dei vaccini”, lo si legge infatti in una nota diffusa dal ministero dopo l’incontro tra il ministro della Salute, Renato Balduzzi, e un preoccupato gotha della azienda Novartis. La delegazione della multinazionale che ha incontrato il ministro era infatti composta dall’amministratore delegato in persona, Francesco Gulli, da Rino Rappuoli (responsabile mondiale della ricerca Novartis Vaccines) e da Russell Thirsk (responsabile mondiale della produzione di Novartis Vaccines). All’incontro era presente il direttore dell’Aifa Luca Pani sul quale ricade la responsabilità finale del via libera o meno ai vaccini.“L’azienda, pur ribadendo che i suoi vaccini sono sicuri e che l’efficacia delle dosi non è comunque compromessa – afferma la nota del Ministero della Salute -, ha ammesso le proprie responsabilità in ordine dapprima alla mancata e poi all’imperfetta comunicazione all’Aifa circa i controlli eseguiti su alcuni lotti della produzione”.
A Novartis, Balduzzi ha chiesto una approfondita documentazione scritta e campioni di vaccino con anomalie, in modo che possano essere condotte analisi da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Le decisione sul destino dei vaccini arriverà dopo che i tecnici del Ministero, dell’Aifa e dell’Istituto Superiore di Sanità avranno svolto ulteriori verifiche e attento studio della documentazione che perverrà da Novartis. I vaccini bloccati potrebbero infatti presentare una aumentata reattogenicità, cioè la capacità di indurre effetti collaterali e reazioni indesiderate. “Il lotto di vaccini influenzali” sul quale è stato individuato il problema “non è mai stato rilasciato sul mercato”, chiarisce la Novartis, confermando “la piena fiducia nella sicurezza e nell’efficacia dei propri vaccini contro l’influenza stagionale prodotti in Italia”.
Ogni anno vengono commissionati alle aziende farmaceutiche tra 10 e 12 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale, ma quest’anno dovranno mettere in conto l’effetto sulla popolazione delle notizie diffusesi in queste settimane. Ad esempio, secondo il segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Giacomo Milillo, lo stop ai vaccini antinfluenzali Novartis imposto dal ministero della Salute e dall’Aifa “può determinare un calo della fiducia dei cittadini nei confronti della vaccinazione contro l’influenza“. Il problema c’è, tanto che sarebbe partita la caccia al “testimonial” che, dopo Topo Gigio nel 2009-2010, dovrebbe iniettarsi in diretta il vaccino per persuadere l’opinione pubblica della sua validità. I più cinici ammettono che servirebbe stavolta un testimonial in carne ed ossa e con un aspetto salutare. Un pupazzo animato potrebbe non bastare a “infondere fiducia”, un pò come la cura da cavallo del governo Monti sulle scelte economiche e sociali del paese, una cura che si rivela peggiore della malattia.
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