Nell’attuale contesto storico dominato da un’ondata globale di digitalizzazione, le tecnologie digitali stanno penetrando in ogni angolo della società con una profondità e una ampiezza senza precedenti, trasformando radicalmente i modi di produzione e di vita delle persone.
Il Rapporto sul lavoro del governo 2025 propone di stimolare la vitalità innovativa dell’economia digitale, integrando meglio le tecnologie digitali con i vantaggi manifatturieri e di mercato.
Dai big data che abbinano con precisione domanda e offerta, al cloud computing che abilita il lavoro distribuito; dall’intelligenza artificiale che ottimizza i servizi pubblici alla blockchain che garantisce sicurezza informativa e costruzione della fiducia; dalle imprese orientate al profitto a quelle che perseguono un valore sociale sostenibile grazie ai vantaggi tecnologici: le tecnologie digitali sono ormai una forza chiave che spinge il progresso sociale. In tale contesto, il concetto di “socialismo digitale” ha iniziato ad attirare crescente attenzione.
Il socialismo digitale non è soltanto un’estensione del socialismo tradizionale nell’era digitale, ma rappresenta anche un nuovo percorso per realizzare condivisione inclusiva, giustizia sociale e sviluppo sostenibile alla luce delle nuove condizioni tecnologiche.
Da un lato, facendo leva sulle potenti capacità digitali di raccolta, trasmissione, analisi ed elaborazione delle informazioni, esso trasforma la massa di dati generati dal funzionamento dell’economia e della società in basi decisionali preziose, abbattendo le barriere della tradizionale asimmetria informativa e rendendo più trasparenti ed efficienti i processi di produzione, distribuzione, scambio e consumo.
Dall’altro lato, il socialismo digitale mantiene saldo il nucleo valoriale del socialismo, fondato sull’idea di subordinare gli interessi individuali a quelli collettivi e di servire l’interesse generale, ponendo al centro le persone e impegnandosi a utilizzare strumenti digitali per promuovere l’equità sociale.
Che si tratti di ampliare, attraverso piattaforme di governo digitale, i canali di partecipazione politica garantendo il diritto all’informazione, alla partecipazione e alla supervisione, o di ridurre le disparità educative urbane-rurali grazie alla condivisione delle risorse digitali, assicurando a ogni individuo pari opportunità di sviluppo nell’era digitale, la tecnologia si è ormai affermata come un potente acceleratore degli ideali socialisti di equità e giustizia.
Manifestazioni del socialismo digitale nei vari settori
(1) Ambito economico: condivisione collaborativa e sviluppo inclusivo.
Il dinamico sviluppo dell’economia digitale rappresenta una delle manifestazioni più evidenti del socialismo digitale sul piano economico. Modelli come mobilità condivisa, coworking, logistica crowdsourcing rompono i monopoli tradizionali delle risorse e i limiti spazio-temporali, attivando beni inutilizzati e realizzando una distribuzione socializzata ed efficiente dei fattori produttivi.
Le persone comuni possono godere di servizi convenienti e a basso costo come consumatori, ma anche trasformarsi in erogatori di servizi per ottenere redditi aggiuntivi, sfumando i confini della tradizionale relazione di lavoro e favorendo una distribuzione del reddito più diversificata.
Allo stesso tempo, le tecnologie digitali aiutano le micro e piccole imprese a superare le barriere allo sviluppo: i servizi IT basati sul cloud e le piattaforme di e-commerce offrono accesso a mercati vastissimi, consentendo a molti imprenditori “dal basso” di trasformare le proprie idee in realtà e competere con le grandi aziende, favorendo un ecosistema competitivo sano e conferendo vitalità allo sviluppo equilibrato dell’economia. Ciò mostra il potenziale di una crescita inclusiva, in linea con il valore socialista della prosperità comune.
(2) Ambito politico: partecipazione democratica e governance precisa.
Nel campo politico, sistemi di e-government e piattaforme online di consultazione dell’opinione pubblica ampliano enormemente la portata e la profondità della partecipazione civica. I cittadini possono esprimere opinioni su politiche sociali, pianificazione urbana e altri temi in qualsiasi momento; il governo, grazie ai big data, coglie con precisione le esigenze della popolazione e formula decisioni più aderenti ai bisogni reali, migliorandone la scientificità.
Tecnologie come la digital twin city rafforzano la governance urbana: monitoraggio in tempo reale del traffico, del consumo energetico e degli indicatori ambientali, modelli digitali per simulare gli effetti delle politiche, permettendo ottimizzazioni preventive ed evitando la gestione uniforme e poco raffinata, così che la città funzioni in modo più ordinato, le risorse siano usate in modo efficiente e l’interesse pubblico sia massimizzato.
(3) Ambito culturale: co-creazione popolare e prosperità spirituale comune.
L’industria culturale digitale è in piena fioritura: letteratura online, short video, arte digitale e altre nuove forme crescono rapidamente, offrendo al grande pubblico palcoscenici per esprimere talento e creatività. I comuni utenti, da semplici consumatori culturali, diventano creatori tramite contenuti generati dagli utenti (UGC), arricchendo l’offerta culturale e valorizzando culture locali diverse. Artigiani rurali, ad esempio, rilanciano antiche tradizioni attraverso livestreaming e promozione dell’artigianato.
Le tecnologie digitali favoriscono anche la diffusione di risorse culturali di qualità: biblioteche online e musei virtuali permettono alle popolazioni delle aree remote di accedere ai frutti culturali dell’umanità, riducendo il divario culturale urbano-rurale e consolidando un consenso di valori, aprendo la strada a una prosperità spirituale condivisa.
Fattori trainanti dello sviluppo del socialismo digitale
(1) Innovazione tecnologica continua.
Tecnologie avanzate come il 5G garantiscono una trasmissione dati ad alta velocità; gli algoritmi di intelligenza artificiale, sempre più evoluti, estraggono valore dai dati in profondità; la blockchain assicura tracciabilità e affidabilità delle informazioni, proteggendo i diritti dei beni digitali. Queste tecnologie, fondendosi e sviluppandosi in modo sinergico, ampliano continuamente i confini dell’applicazione del socialismo digitale e creano nuovi scenari d’uso, costituendone la forza motrice fondamentale.
(2) Domanda sociale.
Con l’aumento del desiderio di una vita migliore, crescono le esigenze per prodotti di alta qualità, un ambiente sociale equo e servizi pubblici efficienti. Le tecnologie digitali rispondono a tali richieste: telemedicina per facilitare l’accesso alle cure, corsi online per favorire l’equità educativa, interventi digitali in occupazione, assistenza agli anziani e altri
ambiti del benessere sociale. La domanda sociale crea ampio spazio per lo sviluppo del socialismo digitale e ne traina la crescita.
(3) Guida e sostegno delle politiche pubbliche.
Il governo ha introdotto una serie di piani di sviluppo dell’economia digitale, incoraggiando l’innovazione tecnologica: agevolazioni fiscali per le imprese digitali, investimenti nella ricerca per superare difficoltà tecniche chiave; le regioni stanno sperimentando standard e modelli di governo digitale. Le politiche costituiscono una solida base istituzionale per lo sviluppo ordinato del socialismo digitale.
Sfide e strategie per lo sviluppo del socialismo digitale
Nel perseguire un socialismo digitale che superi il capitalismo e realizzi condivisione materiale e spirituale attraverso la condivisione digitale, emergono varie sfide:
1. Divario digitale.
Differenze significative nell’accesso ai dispositivi digitali e nelle competenze digitali e aree urbane e rurali o tra fasce d’età. Le zone rurali soffrono scarsa copertura di rete, gli anziani incontrano difficoltà nell’uso dei dispositivi, rischiando di rimanere ai margini dell’economia e dei servizi digitali, con potenziale aggravamento delle disuguaglianze.
2. Sicurezza dei dati e privacy.
I dati sono una risorsa cruciale nell’era digitale. La concentrazione di grandi quantità di dati personali, aziendali e governativi aumenta il rischio di fughe, abusi, raccolta eccessiva e mercato nero dei dati, mettendo a rischio diritti individuali, fiducia sociale e persino sicurezza nazionale.
3 . Dilemmi etici della tecnologia.
Bias algoritmici possono generare discriminazioni, ad esempio in selezione del personale o concessione di prestiti; l’automazione solleva questioni etiche.
Senza adeguati vincoli etici, la tecnologia potrebbe deviare dai principi umani del socialismo e minare norme e valori sociali.
Per affrontare queste sfide è necessario:
– Colmare il divario digitale: investire nelle infrastrutture nelle aree remote, implementare programmi per la formazione diffusa di competenze digitali, sviluppare servizi digitali accessibili agli anziani e prodotti user-friendly.
– Rafforzare la sicurezza dei dati: costruire un sistema normativo completo, migliorare la supervisione e reprimere le violazioni dei dati, promuovere tecnologie come blockchain, crittografia, anonimizzazione e trattamento dei dati “privacy-preserving”.
– Consolidare le basi etiche della tecnologia: stabilire linee guida etiche per le tecnologie digitali, incorporare equità, trasparenza e responsabilità nella
progettazione degli algoritmi, istituire meccanismi di audit algoritmico e valutazioni preventive dei rischi etici.
Conclusione
In sintesi, l’essenza del socialismo digitale è la ristrutturazione tecnologica dei rapporti di produzione affinché i frutti dello sviluppo siano distribuiti in modo più equo a tutta la popolazione.
Attraverso la digitalizzazione, che abilita l’economia, la politica e la cultura, si apre un percorso di innovazione del valore sociale verso un futuro più equo, efficiente e sostenibile. Pur affrontando sfide come divario digitale, sicurezza dei dati e dilemmi etici, con politiche mirate e mantenendo l’orientamento al bene comune, la tecnologia digitale può diventare una forza positiva per il progresso della civiltà umana e per la condivisione della prosperità materiale e spirituale.
* docente dell’università di Scienze e Tecnologia di Wuhan; segretario generale del Comitato Giovani della Associazione Previdenza Sociale. Ha condotto studi su come il lavoro digitale (economia digitale) e le “nuove forme di impiego lavorativo” influenzino i sistemi di sicurezza sociale.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
giuseppe
Ciao, posso chiedervi la fonte originale dell’articolo (che immagino sia una traduzione)?