Ci risiamo, la casta provinciale si aumenta lo stipendio mentre taglia sanità, trasporti, scuola, servizi sociali e contributi al progettone.
Semplicemente vergognoso e moralmente esecrabile il comportamento di un Consiglio regionale che, dovendo adeguare il loro stipendio al sindaco del capoluogo, con un “trucco” hanno (sembra) scelto la media il sindaco d Bolzano 12.380 euro lordi mensili quello di Trento 8.771,00 euro lordi mensili. Una media che porterebbe le loro “misere” retribuzioni mensile dei consiglieri dagli attuali 9800,00 a 10.575 euro lordi, pari ad oltre 6 mila netti annui. Oltre 775,00 euro mensili lordi di aumento.
Mentre aumentano gli affitti ITEA, le tariffe dei servizi pubblici, i costi della sanità, dei trasporti e dei servizi sociali, la disoccupazione giovanile supera il 20%, si ingrossano le liste di mobilità provinciale, molte imprese chiedono di abbassare lo stipendio dei loro dipendenti e cresce a dismisura il numero delle famiglie che fanno sempre più difficoltà ad arrivare a fine mese, i nostri consiglieri si danno un aumento che al lordo è superiore alla retribuzione mensile di un lavoratore del progettone.
Questo atto, anche se previsto dai regolamenti, non è solo una VERGOGNA ma un’offesa morale e politica nei confronti di chi suda e lavora per arrivare a fine mese e a quanti il lavoro lo cercano ma non lo trovano, a tutti quei precari costretti a lavorare con turni disagiati e con salari da fame o attraverso tirocini gratuiti.
Ci chiediamo con quale faccia Olivi ha votato questa nefandezza dopo che ha chiesto – e purtroppo ottenuto con la complicità dei sindacati confederali – una diminuzione degli stanziamenti della provincia e di conseguenza del salario dei lavoratori del progettone che ricordo, sono una delle fasce più deboli del mercato del lavoro trentino.
Come USB vogliamo denunciare questa ennesima sberla che la CASTA PROVINCIALE a trazione autonomista ha assestato a tutti noi cittadini, che ogni giorno facciamo i salti mortali per far quadrare il nostro bilancio familiare, vogliamo ricordare che queste scelte sono offensive per ogni cittadino e umiliano l’autonomia.
Dopo gli sprechi sulle consulenze inutili, i milioni investiti in derivati questo ennesimo atto di arroganza dimostra che anche in Trentino la CASTA anche se si fregia dell’Autonomia, quando si tratta di mettere mano ai loro privilegi sono uguali alla CASTA nazionale.
DICIAMO BASTA a questo furto di risorse pubbliche, ad una politica autoreferenziale, poco trasparente, che legifera per garantirsi i suoi privilegi, approva norme che foraggiano i potenti e affamano cittadini e lavoratori.
Andiamo oltre la naturale INDIGNAZIONE per costruire una opposizione che sappia costruire istanze reali di cambiamento che abbiano nel diritto ad un lavoro dignitoso, alla casa, al reddito e in un nuovo Welfare le loro fondamenta.
USB Trentino
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