Costantino Garraffa, Commissario straordinario dell’ente di formazione regionale Anfe, ha “annunciato, che, a Catania, sono state avviate " le procedure di licenziamento collettivo per le unità lavorative non impegnate nelle correnti attività formative su un totale di 611 persone".
Traduzione: su 611 lavoratori "impegnati",
Garaffa sostiene di essere stato “costretto" ad avviare le procedure di licenziamento collettivo "per la revoca dell’accreditamento notificato all’Anfe dall’Assessorato regionale dell’Istruzione e Formazione,per la mancanza di strumenti di sostegno al reddito alternativo e per l’impossibilità di sostenere ulteriori costi del personale”.
Il commissario dell’Anfe, allarga le braccia e dichiara di “non avere ricevuto riscontro sull’istanza di concessione di Cig in deroga dal 3 settembre 2016 al 31 dicembre 2017". Ma, aggiunge, che, considerata l'urgenza, bisogna " fissare un incontro utile per la definizione dei criteri per la determinazione dell’esubero strutturale, per il prossimo 13 febbraio, presso la sede del coordinamento regionale di Palermo".
Il commissario Garaffa dichiara di essere stato "costretto" ad avviare "le procedure di licenziamento collettivo" ,perché la Regione siciliana, praticamente, non paga. Ma, Garaffa dovrebbe spiegare anche come si è giunti a questa macelleria sociale. Non lo spiega. Allarga le braccia. 500 lavoratori – una media di non meno di 1500 persone interessate – a giorni senza lavoro.
In Sicilia, la macelleria sociale…ingrandisce!
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