A Catania, nella centralissima via Etnea, presidio davanti alla prefettura, per protestare contro il Daspo,i decreti fascisti che portano i nomi dei ministri Minniti e Orlando, targati Pd.
Il presidio, controllato a vista, anzi "a contatto" dalla Digos, ha registrato parecchi interventi al megafono. Particolarmente articolati quelli delle compagne e dei compagni della "Comunità Resistente-Le Ragazze e i Ragazzi della Piazzetta", dell'USB, del "Centro Sociale Il Liotro", della "Rete antirazzista" e di "OfficinaRebelde Catania". Presenti al presidio anche i compagni del Pci, Red Militant, FGCI, PMLI, Rete catanese contro il G7 di Taormina, Rifondazione Comunista e di altre soggettività politiche, come gli anarchici della Federazione Anarchica Siciliana.
Il presidio, al momento di sciogliersi, ha dato vita ad un corteo che dalla Prefettura ha raggiunto piazza Duomo, luogo dichiarato da circa due anni "zona rossa", rigidamente interdetta a qualsiasi tipo di manifestazione di protesta. Accompagnato da slogan contro il Daspo e contro il G7 ("Contro la guerra, contro i confini, contro il G7 degli assassini"), il corteo ha percorso alcune centinaia di metri – fra tantissimi turisti e cittadini catanesi increduli nel vedere i manifestanti nelle ore previste per la processione del Venerdì Santo – sotto il controllo asfissiante della Digos, con i celerini che si posizionavono alle spalle dei "trasgressori".
In piazza Duomo,fra il palazzo Municipale e la Cattedrale, i manifestanti contro il Daspo,hanno ridato vita al presidio, con una serie di interventi al megafono. La manifestazione si è conclusa, con gli agenti della Digos trasformatosi in "cineoperatori"…
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