Quest’estate partirà la campagna Mai più sfruttamento stagionale che si occuperà del precariato e del mancato rispetto dei diritti sul lavoro per tutti i lavoratori che lavorano in periodi specifici dell’anno.
Alleghiamo come redazione il primo comunicato che è stato prodotto:
MAI PIÙ SFRUTTAMENTO STAGIONALE!
Contratti non rispettati, paghe orarie basse, ore lavorate non retribuite, assenza di giornate e turni di riposo…
Questi sono solo alcuni tra i problemi che colpiscono ogni anno i lavoratori stagionali nel settore del turismo, quei lavoratori che permettono a tanti e tante altre di andare in vacanza in estate.
Abbiamo deciso di dire BASTA!
Basta allo sfruttamento dei lavoratori da parte dei padroni di alberghi, bagni e stabilimenti!
Basta ai bassi salari, e al lavoro massacrante che richiederebbe lavoratori in più, non più lavoro per gli stessi!
Basta al ricatto del “se non ti va bene ti licenzio”!
Abbiamo dei DIRITTI:
• Corretta applicazione e rispetto dei Contratti Nazionali
• Aumento dei salari e inquadramenti adeguati
• Tutela delle condizioni di vita nell’offerta di vitto e alloggio
• Rispetto delle ore lavorate, ogni ora in più è straordinario
• Se servono così tante ore, servono più lavoratori!
ORGANIZZIAMOCI per farli rispettare!
Essere in pochi sul posto di lavoro non aiuta a contrattare migliori condizioni, quindi dobbiamo unirci tra lavoratori di diversi stabilimenti e con diverse mansioni: quello che succede in uno succede spesso anche in quello accanto, e se ci uniamo tra di noi per chiedere la stessa cosa la nostra forza aumenta!
Siamo stanchi di sentire bugie su di noi: abbiamo bisogno di lavorare per vivere, ma non possiamo e non vogliamo più ammazzarci di lavoro.
Vogliamo che si possa lavorare con condizioni dignitose, per stare bene noi e per far stare bene chi sceglie la nostra costa, per questo diamo avvio alla campagna “MAI PIÙ SFRUTTAMENTO STAGIONALE”.
Per tutelare la nostra situazione di lavoro e dare voce e unità agli stagionali sfruttati da albergatori, proprietari di bagni e cooperative di manodopera per guadagnare il più possibile.
Non è per il REDDITO che non lavoriamo più ma perché il lavoro è SCHIAVITÙ
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa