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Valle d’Aosta. Già pieni i reparti Covid

È scattata l’allerta arancione, il reparto Covid dell’ospedale di Aosta è praticamente già pieno. Cominciano a chiudere alcuni reparti da allestire in reparti Covid 2. Oggi, quello di gastro-pneumologia. Il prossimo sarà la chirurgia. Si limitano le visite, poi in fase rossa, non entrerà più nessuno.

“Se andiamo avanti così il sistema sanitario regionale e nazionale non possono reggere”, dice il coordinatore dell’unità di crisi, “siamo messi peggio di marzo e aprile perché si aggiungono altre patologie”.

Il che significa che se ti prendi il Covid, rischi di non trovare posto. E se finisci in ospedale per altri motivi, rischi di uscirne pazzo. O la va, o la spacca.

Sei-otto mesi di tempo e nessun passo avanti. Solo campagna elettorale e propaganda. Una vergogna.

Il Presidente Conte in TV parla alla nazione ma solo di feste, sagre, sport e vita notturna. Come parlasse a un popolo di fannulloni pieni di soldi che pensano solo a divertirsi. Di questi un po’ ce ne sono, basterebbe fargli pagare molte più tasse per educarli.

I lavoratori comuni continuano a lavorare nell’ombra, chi è senza lavoro continua a non lavorare e a brancolare nel buio in attesa dell’alba.

A scuola mancano gli insegnanti. Gli studenti, i giovani, l’avvenire del paese, sono troppi.

I mezzi di trasporto sono stracolmi perché insufficienti. La sanità territoriale e la medicina a domicilio non esistono. Non ci sono tamponi per tutti e non c’è tracciamento. Le strutture per anziani sono prigioni private e i vecchi guardano dalla finestra. Le prigioni sono case popolari senza finestre dove non si può guardare dentro. Le nostre case sono rifugi e trappole.

La nostra testa è il cuore di tutto.

Questa storia è una scatola cinese, in senso letterario. Una ne contiene un’altra. Quella più piccola, è la storia individuale di ognuno di noi, nascosta dentro quelle più grandi. Ci dicono che siamo degli irresponsabili e che è da lei che dipendono le altre.

Io invece penso che sia quella più grande che faccia il destino di tutte le altre. E in questo momento storico la scatola madre non sta facendo nulla, solo esercitando il suo potere di controllo sulle più piccole.

Questo però non è il compito di uno Stato degno, è quello che normalmente fa una “scatola cinese” intesa in senso finanziario.

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