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Regione Basilicata fabbrica di precari: esternalizzati i servizi essenziali

Alla Regione è ormai consolidato il “sistema Basilicata”: si esternalizzano i servizi e si usa il lavoro “in affitto” o interinale creando sempre più precari, senza cioè dare risposte vere all’occupazione. Il 14 novembre scorso la Regione ha indetto una gara per “l’affidamento del servizio di somministrazione di lavoro temporaneo per le Aziende del Servizio Sanitario Regionale e per i Dipartimenti della Regione Basilicata. La durata dell’Accordo è di 4 anni per una spesa complessiva di 45.500.000,00 milioni di euro, esclusa IVA”.
E’ davvero una vergogna quanto accade nella Regione: a fronte di questa spesa è possibile invece assumere un maggior numero di operatori sanitari come 211 infermieri, 9 ostetriche, 1 tecnico di laboratorio, 39 OSS, 10 autisti di ambulanze per un totale di 270, a fronte dei 245 che si assumerebbero se esternalizzate.

Tutto questo solo concludendo i concorsi già avviati, con il risultato di dare occupazione stabile e garantita a più persone rispetto a quanti previsti dal bando di gara regionale. Da conteggi fatti da un qualificato studio di  consulenti del lavoro ci viene confermata l’ipotesi da noi avanzata: MAGGIORE OCCUPAZIONE E STABILE.

Se si dovesse perseguire la strada dell’esternalizzazione si potrebbero creano le condizioni di un possibile danno erariale. Gli operatori precari assunti dalle agenzie interinali hanno una retribuzione più bassa, in caso di malattia o infortuni non sono retribuiti, i contributi assicurativi e previdenziali sono a carico del lavoratore precario, una condizione di vero sfruttamento, con poche o nulle garanzie.

In netta controtendenza rispetto alle politiche  del governo e alla legislazione nazionale che tentano in un certo qual modo di dare risposte alla stabilizzazione dei precari e all’assunzione di giovani disoccupati la regione invece di applicare la legge Madia e definire il fabbisogno triennale del personale per eliminare la numerosa platea dei precari bandisce gare solo per creare nuovo precariato.

Si sceglie la strada del precariato per motivi poco chiari mentre si approvano fabbisogni ad horas e si scorrono graduatorie anche datate per alcuni prescelti, intanto la Basilicata si spopola e i nostri giovani qualificati sono costretti ad emigrare per trovare lavoro. Tutto questo anche a danno del bilancio regionale che già per il 2016 e il 2017 non ha avuto la certificazione favorevole della Corte dei Conti.

USB chiama a raccolta tutti i giovani professionisti, le associazioni di categoria e le forze politiche che condividono le nostre preoccupazioni per lottare affinché la Regione concluda i concorsi in itinere per assunzioni a tempo indeterminato, e che scorrano le graduatorie esistenti per tutti e non solo per gli “amici degli amici”.

USB CHIEDE ALLA REGIONE DI SOSPENDERE LA STRADA INTRAPRESA E DI DARE RISPOSTE CERTE AI PROBLEMI DELLA DISOCCUPAZIONE!

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