Domenica mattina a Napoli i lavoratori della CTP e della Usb manifesteranno con un presidio in piazza Matteotti a difesa del trasporto pubblico e degli interessi dei lavoratori delle aziende di trasporto
La rivoluzione non è un pranzo di gala; non è un'opera letteraria, un disegno, un ricamo; non la si può fare con altrettanta eleganza, tranquillità e delicatezza, o con altrettanta dolcezza, gentilezza, cortesia, riguardo e magnanimità. La rivoluzione è un'insurrezione, un atto di violenza con il quale una classe ne rovescia un'altra.
(Mao Tse-Tung)
Noi non pretendiamo così tanto, ma non possiamo più accontentarci di slogan inanellati a raffica, pian piano stiamo scoprendo che “rivoluzione” non fa rima con “trasporto pubblico locale” ne tanto meno con “servizi sociali”, non vorremmo che la rima fosse stata pensata “baciata” : “rivoluzione” fa rima con “elezione”
Nel silenzio totale dei media in questi giorni stiamo assistendo alla coerente e piena continuità della gestione di CTP, la compagnia di trasporto pubblico che serve l'intera provincia nord di Napoli, fatta dalla precedente proprietà, la dismessa Provincia di Napoli e l'attuale, rappresentata da quel carrozzone politico denominato “Città Metropolitana di Napoli”, che oggi assolve i compiti della scomparsa istituzione e si avvia alle elezioni autoreferenziali la prossima domenica.
Infatti, ad oggi, 7 ottobre 2016, i lavoratori non hanno ancora percepito stipendio, senza tralasciare che si viene da mesi di sofferenza ed avanti c'è un futuro incerto.
Conosciamo la genesi dei problemi in quanto tutto il settore è investito, da anni, da una forte crisi finanziaria causato dai numerosi tagli avvenuti negli ultimi decenni ad opera dei governi centrali ed enti territoriali; si può dire, a ragione veduta, che il trasporto Pubblico Locale è uno dei comparti che si è sobbarcato gran parte dei mancati trasferimenti ai servizi pubblici degli ultimi anni e ancor di più quelli in capo alle province, essendo diventate queste ultime istituzioni di “serie B”.
Le conseguenze si manifestano nella grande gioia dei Produttori di auto, nell'aumento dei tassi di inquinamento da traffico privato ed un enorme danno agli strati sociali che “vivono” di pendolarismo territoriale (studenti, anziani, lavoratori, precari) , che vedono erodere quotidianamente il loro diritto alla mobilità. Completano il quadro la manutenzione insufficiente e la carenza di uomini e mezzi, fattori che provocano una riduzione del servizio di circa il 70% sull'area metropolitana di Napoli.
Un quadro generale più volte profetizzato negli anni scorsi, agli albori delle politiche di tagli lineari risalenti ad uno dei governi Prodi, e denunciato negli ultimi tempi da parte di USB a tutti i livelli istituzionali, ma spesso siamo stati una “vox clamantis in deserto”
La novità che negli ultimi mesi ci aveva fatto ben sperare era la cosiddetta “anomalia napoletana”, rappresentata da quel sindaco di Napoli che si mostrava sensibile alle istanze dal basso, che difendeva il pubblico, che guardava ai più deboli come una risorsa da utilizzare per far crescere ed emancipare le classi sociali più arretrate, attingendo, da quel segmento, idee, iniziative, riflessioni sulla futura architettura sociale della città di Napoli e dell'area metropolitana.
Gli slogan della campagna elettorale per le comunali stanno scricchiolando uno ad uno sotto il peso delle misure restrittive imposte dalle politiche di austerity, alle quali non ci si può opporre con i proclami ma lo si fa con i fatti e, se per il comune di Napoli scricchiolano, per Città Metropolitana sono già in caduta libera e CTP ne è la prova.
Adesso è il momento di verificare in che misura e quando si porteranno a termine i processi “rivoluzionari” promessi, adesso è il tempo delle verifiche e delle decisioni basate sulla forza di quel variegato mondo sociale che ha sostenuto De Magistris alle comunali, istituzione strettamente interconnessa con la Città Metropolitana di Napoli; non si può più aspettare per mettere in salvo le aziende pubbliche, per il salvataggio dei posti di lavoro e dei servizi legati a queste attività offerti ai cittadini, è il momento di gettare il cuore oltre l'ostacolo e provare il tutto per tutto, rompere con le politiche di tagli, spezzare il patto di stabilità, il che non vuol dire “isolamento”, vocabolo usato da chi vuol diffondere paura e terrore, ma vuole e deve significare l'inizio di un nuovo modello a cui potranno ispirarsi in tanti; significherà anche sacrifici, ma anche vittorie e soddisfazioni quando la battaglia si starà per vincere, altrimenti tutte le chiacchiere vanno al vento, tutte le promesse si diluiscono in un pareggio di bilancio o il rispetto dei patti di stabilità piuttosto che l'applicazione della Madia ed a quel punto non vi saranno più differenze tra chi emana leggi e normative che strangolano i cittadini e chi promette di abbatterle.
Sindaco della Città Metropolitana, se ci sei batti un colpo, noi siamo in attesa, dimostriamo, a partire da questa spinosa vicenda di CTP che si può fare diversamente, che esiste un modello differente da applicare.
DOMENICA 9 OTTOBRE, IN OCCASIONE DELL'ELEZIONE DEL CONSIGLIO DELLA CITTA' METROPOLITANA I LAVORATORI CTP E USB MANIFESTANO IL LORO DISSENSO PER RIVENDICARE LO STIPENDIO E CERTEZZE PER IL FUTURO!
PRESIDIO DI PROTESTA DALLE 8.00 ALLE 13.00 PIAZZA MATTEOTTI – NAPOLI
VERSO LO SCIOPERO GENERALE DEL 21 OTTOBRE E LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 22 OTTOBRE
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