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Caserta. Processo contro 10 attivisti di Tempo Rosso, nonostante la sentenza della Cassazione

Si è svolta presso la sede della Rete dei Comunisti di Caserta la Conferenza Stampa a difesa della comunità di attiviste ed attivisti che da anni ha dato vita all’esperienza culturale, aggregativa, conflittuale ed antagonistica del Centro Sociale Tempo Rosso.

Di seguito il comunicato diffuso agli organi di stampa e di comunicazione.

Nonostante la sentenza favorevole in Cassazione, la Procura di Santa Maria Capua Vetere prosegue il procedimento a carico dei 10 militanti del Tempo Rosso! Quello che sta accadendo in queste ore in provincia di Caserta ha dell’assurdo e del grottesco: nonostante nello scorso Agosto una sentenza della Cassazione aveva dato ragione ai militanti del Csoa Tempo Rosso, riconoscendone il ruolo sociale in questi territori disastrati, stranamente la Procura di S.Maria Capua Vetere non ha affatto tenuto conto della sentenza emessa dalla stessa Corte, rinviando a giudizio i dieci militanti per l’occupazione degli stabili dell’ex-macello di Pignataro Maggiore.

Ci troviamo di fronte a quella che appare, oltre che come un’anomalia, una vera e propria persecuzione politica di alcuni ambienti nei confronti di una comunità vastissima di uomini e donne che da oltre 20 anni in provincia di Caserta si batte contro la devastazione ambientale. Da parte nostra ci sembra chiaro che questo accanimento giudiziario fuori dal comune nei nostri confronti altro non è che il frutto delle tante battaglie, moltissime delle quali vittoriose, contro i poterei forti e gli speculatori che da anni cercano di tenere in scacco le nostre vite e le nostre terre. In questi 20 anni infatti, tanti sono stati i progetti di messa a profitto del territorio che, insieme ai comitati popolari, abbiamo rispedito al mittente facendo saltare in aria piani affaristici per svariati milioni di euro, crediamo che questa sia la nostra vera “colpa” che sta portando ormai da mesi ad un attacco senza pari nei confronti di chi in queste terre cerca di difendersi da malattie ed inquinamento. Il quadro è sempre il solito : imprenditori non proprio cristallini, politici conniventi, vigili urbani sempre fin troppo zelanti e forze di polizia che si prestano a questi giochi di potere, il tutto in una provincia come quella di Caserta con un tasso di criminalità organizzata tra i più alti in Italia, ma evidentemente il problema sono i giovani ingovernabili dell’Agro Caleno che non subiscono in silenzio i progetti di morte calati dall’alto.

Da parte nostra inutile dire che non ci siamo lasciati nè ci lasceremo intimidire da questa persecuzione ma anzi ci da solo più forza e più determinazione nel continuare a camminare sulla nostra strada, a partire dalla manifestazione popolare prevista il 28 ottobre a Pignataro Maggiore.

La comunità del Tempo Rosso

 

 

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