Negli ultimi giorni di luglio c’è stata una grande mobilitazione popolare per l’ambiente a Giugliano. A scatenare la protesta è stata la richiesta di utilizzare la Cava Giuliani come deposito “temporaneo” per i rifiuti destinati all’inceneritore di Acerra che sarà chiuso per qualche settimana per ragioni di manutenzione.
Ma non è tutto. Veri e propri nuovi impianti dovrebbero essere costruiti a Giugliano, di cui uno per il trattamento di rifiuti
speciali, oltre a quello per il “CSS” (combustibile solido secondario) da allocare presso la ex centrale ENEL, destinato al trattamento delle cd “ecoballe” di “Taverna del Re”.
La manutenzione dell’inceneritore di Acerra, che determina, stando alle istituzioni, una emergenza, fa emergere invece il fallimento di tutta la filiera del trattamento dei rifiuti basato sull’incenerimento.
La “necessità” di costruire sempre nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti (speciali e non) a Giugliano (o altrove) fa emergere la problematica del consumo senza limiti imposto alle popolazioni per il mero interesse del profitto, incurante del suo impatto ambientale. La massa gigantesca di rifiuti va ridotta a monte, pensando ad un nuovo modello di produzione, basato su riduzione, riutilizzo e ricorso a materie a minore impatto ambientale.
L’impianto che dovrebbe spacchettare le famose “ecoballe” comporterebbe l’invio di consistente CSS verso i cementifici, quindi all’incenerimento, peraltro in condizioni peggiori di quelle dei classici inceneritori.
In questo contesto assistiamo sulla scena politica giuglianese e del circondario allo scaricabarile delle responsabilità per le malefatte alle popolazioni, per i danni subiti e per quelli che ancora si determinerebbero per malattie e mortalità.
Tra ente regionale e comuni e tra gli stessi comuni del circondario. Tra le forze politiche a seconda della posizione che queste occupano al momento in termini di maggioranza od opposizione. E tra queste forze quella dei 5S che ora sono al governo che fanno i “pesci in barile”.
La regione scarica sui comuni. Il comune di Giugliano marcia su due binari: quello della opposizione da un lato (a Cava Giuliani) e quello dell’acquiescenza dall’altro (all’impianto di CSS). Mentre l’amministrazione comunale di Qualiano promuove una azione giudiziaria di contrasto all’impianto CSS, quella di Giugliano le si oppone.
Potere al Popolo di Giugliano, nel rispetto della loro autonomia, si pone a sostegno dei comitati cittadini che si mobilitano sulla questione ambientale.
La continua invocazione dell’emergenza sulla questione dei rifiuti, in realtà costituisce un piano calcolato ad hoc per continuare ad alimentare il business della monnezza.
Le mobilitazioni popolari in corso a Giugliano e altrove dimostrano però che il popolo è stanco di subire continuamente e che le manovre di politici e politicanti oramai non ingannano più nessuno.
Pretendiamo bonifiche vere e non speculazioni sulla parola “bonifica” e Il rilancio del territorio partendo dalla cultura e dalla socialità, valorizzando l’incredibile patrimonio naturale della zona.
Pretendiamo che la nostra voce e i nostri bisogni siano al centro del dibattito politico e delle scelte che ne conseguono, sotto un costante controllo popolare.
Le nostre proposte:
-Nessun utilizzo di Cava Giuliani.
-Blocco dei lavori dell’impianto di produzione CSS s nella ex centrale turbogas.
-il trattamento dei rifiuti deve avvenire soltanto con la metodologia a freddo.
-siti di compostaggio aerobici.
-Esproprio e nazionalizzazione dei terreni su cui insistono le balle di “Taverna del Re” la sua messa in sicurezza ed una soluzione definitiva che garantisca il minor impatto ambientale.
-Screening sanitari gratuiti per le popolazioni.
-Bonifiche vere da affidare a consorzi pubblici e non a imprese private. Con il coinvolgimento attivo dei cittadini attraverso i comitati di rappresentanza. Per il controllo dei lavori e dei processi decisionali.
-Il graduale spegnimento dell’inceneritore di Acerra parallelamente alla crescita della differenziata verso il 100%..
P.S. Da notizie diramate da agenzia di stampa emergerebbe che Giugliano verrebbe esclusa da allocazioni di siti di stoccaggi. Dato i precedenti meglio non fidarsi di questi annunci. Ma in ogni caso non cambia la sostanza della devastazione ambientale ovunque e per cui ferma e determinante deve rimanere la mobilitazione popolare in modo
permanente.
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