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Giugliano (NA). L’ennesima manomissione ambientale va fermata

Oggi il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, attraverso un’apposita conferenza stampa, ha rilanciato il piano di smaltimento delle ecoballe di Taverna del Re, la più vasta area di stoccaggio di rifiuti industriali d’Italia, collocata nel territorio del Comune di Giugliano (Napoli)

Un’area che ha ospitato nella prima metà degli anni duemila rifiuti provenienti da tutta Italia. Nel 2015, alle porte della campagna elettorale, De Luca annunciava un piano di smaltimento che avrebbe liberato quell’area, portando le balle fuori regione. Il problema è che fuori regione quelle balle nessuno le ha volute, perché in Italia il sistema rifiuti deve soggiogare alla logica del profitto, per cui a nessuno è convenuto optare per una soluzione virtuosa sul piano della salute e della possibile sostenibilità ambientale.

È così che a volte ritornano: a distanza di cinque anni, alle porte della nuova campagna elettorale, De Luca prova a mettere una “pezza a colori” attraverso la costruzione di due impianti nelle già martoriate aree di Giugliano e Caivano. Un nuovo, prevedibile, immenso business sullo smaltimento di rifiuti che porterà nelle casse della solita A2A circa 220 milioni di euro.

L’impianto produrrà il Combustibile Solido Secondario, la cui collocazione post produzione sarà ad appannaggio e responsabilità della stessa A2A. E qui scatta l’abituale truffa: chi vigilerà sull’operato di A2A? Chi vigilerà sul rispetto degli standard di sicurezza che necessitano questo tipo di operazioni?

Le cronache di questi decenni – in Campania come altrove – ci mostrano che i sistemi di controllo della gestione pubblica per mano dei privati hanno prodotto solo problemi e disastri. Del resto non solo nella gestione dei rifiuti ma nel complesso della gestione delle grandi opere – come ha tragicamente evidenziato il caso Autostrade – si palesa il carattere criminale, affaristico e speculativo di questa modalità della gestione della “cosa pubblica”.

In ogni caso occorrerà affrontare il grande enigma: chi ha valutato l’impatto ambientale dello spostamento della bomba ecologica delle Balle di Taverna del Re? Dove sono queste valutazioni e come incideranno sulle già inquinate aree di Giugliano e Caivano? E ancora: cosa ne sarà degli impianti finalizzati allo smaltimento delle balle? De Luca sostiene che sarà compito degli Enti Locali preposti dargli una destinazione d’uso. Insomma, i presagi di ennesime opere dannose per la salute dei nostri territori ci sono tutti.

Lo scorso anno abbiamo messo in campo grandi mobilitazioni per scongiurare questa ipotesi a Giugliano. È arrivato il momento che le comunità di Giugliano, Caivano e delle altre aree di questa porzione dell’area metropolitana di Napoli si riorganizzino per pretendere la tutela della salute dei cittadini che vivono e abitano queste terre.

*Potere al Popolo Giugliano

 

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