È durato meno di 5 minuti l’intervento di Matteo Salvini a Torre del Greco nell’ambito del suo tour elettorale in vista delle Regionali del 20 e 21 settembre.
Fischi, slogan, contestazioni e perfino lancio di pomodori hanno accolto le sue parole sul palco allestito nella zona tra via Roma e corso Vittorio Emanuele chiusa al traffico.
Del resto il leader della Lega, dopo essere stato a Pompei, doveva anche visitare le aree mercatali di largo Santissimo e passeggiare in via Salvator Noto, ma le condizioni ambientali – è stato organizzato anche un corteo composto da almeno un migliaio di manifestanti partito da piazza Santa Croce – hanno consigliato ai responsabili del servizio d’ordine di puntare direttamente al gazebo dove erano presenti già gli attivisti locali.
Troppo pochi, comunque, per compensare “il volume” di voci della fiumana di contestatori. Neanche con gli altoparlanti installati sul palco si riusciva a sentire una sola parola del “Truce”.
C’erano certo anche alcuni ragazzi dei detestati “centri sociali,” ma come si nota dai video per la gran parte si trattava persone comuni, anche anziani. Popolo, insomma.
E l’inchiesta ancora in corso, che ha portato all’arresto di tre commercialisti del Carroccio per una squallida vicenda di compravendite e mazzette ai danni della regione Lombardia, non aiuta certo a trovare “simpatie” in una regione che non dimentica i coretti “lavali col fuoco” e “senti che puzza, scappabo anche i cani”, ecc.
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