E’ stato commemorato ieri, a 40 giorni dalla sua morte per covid, il militante del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina Alì Oraney, a Napoli dall’inizio degli anni ’80. La cerimonia è avvenuta a Via San Giovanni Pignatelli, nei pressi del suo bazar, dove all’interno di un’aiuola è stato piantumato un ulivo, noto simbolo della Resistenza Palestinese.
Nei vari interventi susseguitisi al microfono, è stato rimarcato come Alì abbia sempre coerentemente portato avanti la lotta per la causa palestinese senza cedere a compromessi, è stata ricordata la sua biografia, dalla cacciata dal suo villaggio di origine durante la Guerra dei Sei Giorni, all’arrivo in Italia a inizio anni ’80, fino alla miriade di iniziative messe in piedi grazie alla sua tenacia e alle sue capacità organizzative. Alì era molto molto noto non solo fra i militanti, ma anche fra gli studenti dell’Orientale che frequentano la sede posta di fronte al suo bazar, nel quale era solito accoglierli.
L’obiettivo ora è non far sparire la memoria storica di Alì dal quartiere. A tal fine è stato lanciato un crowdfunding per dare vita all’ Associazione culturale Alì Handala, con sede nel suo bazar.
Nel testo di lancio del crowfunding, fra l’altro, si legge: “Nasce così il “Centro Culturale Handala Ali”, un’associazione no-profit che vuole continuare a promuovere con impegno i valori e gli ideali incarnati dal nostro Ali, difendendo la causa palestinese e al tempo stesso quella di tutti i popoli oppressi affinché i loro diritti non vengano cancellati.
Questa campagna di crowdfunding servirà a raccogliere fondi per permettere all’associazione di coprire le spese iniziali per la gestione di uno spazio che accolga iniziative sociali e culturali. Realizzeremo progetti prestando particolare attenzione alla narrazione storica della Palestina, rivolgendo altresì lo sguardo alla letteratura, alla cucina e alla musica tradizionale.
Il nostro impegno è volto ad incentivare il dialogo tra i popoli e ad offrire un sostegno concreto a Gaza e ai Territori Occupati”.
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