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Si privatizzi chi può. Assemblea pubblica a Torre del Greco

L’Italia tutta sta subendo, a partire dall’adesione ai trattati di Maastricht e marcatamente dal governo di centrosinistra di Prodi alla fine degli anni ’90, un processo di graduale ma inesorabile svendita e privatizzazione di quello che per quasi mezzo secolo è stata la forza ed il motore del Paese: la mano pubblica nell’economia e nello stato sociale.

Questa situazione, imposta dai trattati dell’Unione Europea, ha trovato uno zelante esecutore nella politica italiana, nazionale e locale, sempre più miope, indecente, incapace di sviluppare visioni alternative e sempre più prona al servizio dell’imprenditoria e degli speculatori.

La distruzione del sistema pubblico e dell’ “economia mista” ha segnato inesorabilmente il declino dell’Italia.

La potenza industriale è ridotta, la disoccupazione è cresciuta, le pensioni si sono abbassate cosi come gli stipendi, il prezzo della vita è cresciuto, i diritti sono stati dimezzati, il sistema sanitario nazionale è collassato, la navigazione è fallita, la compagnia aerea di bandiera svenduta, le autostrade lasciate all’incuria ed alla speculazione.

Tutto questo ha aumentato notevolmente i profitti dei ricchi e degli imprenditori, mentre invece i lavoratori hanno visto pian piano la propria condizione peggiorare. E non solo. La privatizzazione spesso significa morte.

Vedete il caso del Sistema sanitario che ha visto 130 mila morti di Covid, moltissimi evitabili e frutto del taglio delle terapie intensive e dei posti letto, della chiusura degli ospedali, della regionalizzazione e della privatizzazione della Sanità.

Vedete la storia, ed i morti, del Ponte Morandi a Genova, che non veniva manutenuto da decenni, mentre i Benetton riscuotevano il pedaggio regolarmente.

Questo è avvenuto sia a livello nazionale che a livello regionale e locale. In alcune zone i cittadini sono però riusciti a mettere un freno, ad ottenere delle vittorie, anche di grande importanza, mentre in altri comuni una classe politica locale inetta, clientelare e predatoria è riuscita a vendersi praticamente tutto ed a monetizzare qualsiasi cosa sulla pelle dei cittadini.

Un caso di monetizzazione pressoché totale del territorio è rappresentato, ahinoi, dai comuni Vesuviani, ed in special modo dalle nostre Ercolano e Torre del Greco.

In entrambe le città non esiste praticamente più nulla che sia nella disponibilità dei cittadini.

  • L’acqua, a spregio più totale del referendum del 2011 è appaltata alla Gori, che a sua volta subappalta a varie ditte private manutenzione e gestione rete. Questo porta inevitabilmente a tariffe più alte e ad un maggiore costo della vita delle famiglie a basso reddito e dei lavoratori.

  • I rifiuti, parimenti all’acqua, sono affidati alla Buttol. E tutti conoscono la situazione dei rifiuti a Torre del Greco ed Ercolano.

  • Le spiagge, ad eccezione di zone impervie e scogliose, sono tutte private ed i confini di queste sono addirittura cementati, chiudendo illegalmente l’accesso ai bagnasciuga, per legge demanio pubblico.

  • I parcheggi. I comuni vesuviani hanno tariffe di parcheggio pubblico molto alte, senza alcuna esenzione per i residenti. Anche questo dovuto da un servizio concesso al privato. Una famiglia, per parcheggiare sotto casa, paga in media 100 euro al mese. E questo è un attacco al potere di acquisto dei lavoratori. Il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, che cadrà tra poco in mano privata.

Su questi temi convochiamo assemblea il giorno sabato 25 settembre 2021 ore 18:00 nella villa comunale di Torre del Greco (Corso Vittorio Emanuele 9) per ottenere:

  • Il rispetto dei risultati del Referendum del 2011 nei comuni Vesuviani

  • Sgravi per il parcheggio per i residenti, almeno quelli a basso reddito, per i lavoratori dipendenti ed i pensionati, ed aumento delle striscie bianche almeno nei quartieri residenziali.

  • Costituire enti pubblici per la gestione dell’acqua e della raccolta rifiuti

  • Aumentare l’aliquota delle spiagge pubbliche ed eliminare le strutture in cemento che deturpano le spiagge.

  • Riportare la cultura in mano pubblica.

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2 Commenti


  • BC-R

    l’operazIone di svendita della industria pubblica e degli istituti di credito di interesse nazionale compresa la Banca d’ItaGLia (vedere su sito BdI la pagina relativa ai “partecipanti”), parte molto prima, da primi anni 80, da quando ProTi era presidente IRI (1982), nei 70 il 7° conglomerato multinazionale industriale del mondo, svenduto a pezzi … svendita completata e perfezionata durante incontro sul BritaMMia, dove (pare?) fossero presenti DraKi, AndreaXXa (il maestro di Enrico LeXXa, a detto dello stesso – il quale EnriKo nipote di GiaMMi LeXXa, fiduciario di B. presso la GoldmaM SaKs, da dove è passato sia ProTi ,sia DraKi et alia), presenti anche BaruGGi, DiMi, CiaNpi e ANato ……………. ormai sono molte le conferme di questo ….. ma non frega più niente a questo indifferente a tutto
    incurante perfino al fatto che dal 1993 vota con L Elett illegale in quanto contro 56+57 Cost. e che comporta l’alterazione del Parlamento in favore di pochi gruppi grazie al calcolo in senso maggioritario (votato da itaGLiani nel ref. 1993 – massa di ignoranti), alterazione nelle nomine (es Corte Costituzionale), alterazione nei voti di fiducia (ancora c’è chi si chiede chi li ha messi quelli là : “noi”, siamo stati “noi” massa di ignoranti narcotizzati da calcio sesso e soldi (ma quelli degli altri), alterazione nei provvedimenti, alterazione nella composizione delle Commissioni, alterazione negli atti e procedimenti, alterazione nel voto del pres repubblica (che insieme a parlamento truccato, votano 2/3 della Corte Cost.)

    bah – fate un po’ voi
    se il popolo è ignorante non c’è scampo nemmeno per voi (e nemmeno per me)
    questione solo di tempo per il peggio


    • Redazione Contropiano

      Ma proprio non ti riesce di scrivere seriamente di cose serie? La credibilità delle affermazioni, inevitabilmente, scade…

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