A partire da Giovedì 2 Dicembre, con cadenza quindicinale, la Casa del Popolo Civico 7 Liberato di Napoli -i cui locali sono ubicati in Piazza Museo, sotto i Portici della Galleria Principe– riprende il suo Cineforum Popolare, in presenza e ad ingresso gratuito, forzatamente interrottosi, circa due anni or sono, a causa della pandemia.
Ricordando però che, durante i primi mesi di lockdown del 2020, il nostro Cineforum ebbe un seguito social, sulle pagine Facebook del Civico.
Dieci giorni durante i quali promuovemmo proiezioni continue, con venti titoli selezionati tra link di film e spettacoli teatrali.
Un’ iniziativa che contribuì molto a tenere unite, anche se virtualmente, sia la compagneria che la comunità di appassionati cinefili e teatrofili.
Stimolando pensiero e confronto. Ma soprattutto, dando impulso, come sempre abbiamo cercato di fare, a quel concetto di cultura antagonista e fuori dalle logiche di Mercato, che è la nostra cifra politica, intellettuale e conflittuale.
Critici, come da sempre sono i collettivi che animano il Civico 7 Liberato, rispetto a linguaggi espressivi e a forme artistiche, di fatto, attualmente, per lo più svuotate di senso ed incapaci di trattare, con ampiezza di respiro, le grandi e drammatiche tematiche con cui la realtà ci costringe a confrontarci, nel suo materialistico divenire.
Eccezion fatta per quei pochi e pregevoli casi che noi, appunto, cerchiamo di prendere in considerazione e portare all’attenzione di un pubblico, forse anche di nicchia, ma decisamente esigente soprattutto sul piano dei contenuti.
E allora, giunto alla sua Terza Edizione, il Cineforum Popolare, quest’anno, affronta la Grande Storia.
E lo fa proponendo, ai compagni, ai suoi amici e affezionati, 13 titoli che avranno, come denominatore comune, la violenza delle dittature e le tragedie dei popoli finiti nel mirino e sotto il tacco di ferro del neo colonialismo e dell’imperialismo europeo e a stelle e strisce.
Ma anche le lotte di liberazione intraprese da quegli stessi popoli, contro la tirannia di giunte militari o di autocrati aguzzini, finanziati e mantenuti al potere da amministrazioni americane, ex potenze coloniali europee e dai brutali interessi di arcigne e muscolari multinazionali.
Il cui unico e comune fine è come sempre, nel regno sanguinario del Capitale, il Profitto esclusivo. Da realizzarsi a qualunque costo.
Che sia il saccheggio di risorse, la predazione di ricchezze, il ricatto e lo strozzinaggio finanziario, il debito, lo stupro del territorio e dei corpi (preferibilmente femminili) il macello dei popoli.
Sempre però issando, sullo stendardo ipocrita della democrazia, la bandiera della volgare libertà mercantile.
Un vessillo che gronda del sangue secolare di milioni di esseri umani.
Un carattere criminale, subdolo e oppressivo, che le sedicenti democrazie liberali non possono più nascondere agli occhi del mondo.
Si parte dunque col più grande mito rivoluzionario del ‘900.
Ernesto Guevara de la Serna, il Che, raccontato da Steven Soderbergh in due film.
Primo atto Giovedì 2 Dicembre, “Che l’Argentino”, interpretato da uno strepitoso Benicio Del Toro, premiato come migliore attore a Cannes e con il Goya in Spagna.
Secondo atto, in programma Venerdì 17 Dicembre, con ” Che Guerriglia”, sempre con Benicio Del Toro.
Le due pellicole raccontano, senza retorici trionfalismi, ma con grande obiettività e con il massimo rispetto dovuto ad una delle più splendide ed etiche figure umane e rivoluzionarie che la Storia ricordi, i due episodi cruciali della vita del Che.
La liberazione di Cuba dalla dittatura del capital-fascista Fulgencio Batista: marionetta statunitense che per sette anni tenne in pugno il potere nell’isola caraibica, affamando, reprimendo e massacrando il popolo cubano.
E la Guerriglia in terra di Bolivia, nel tentativo di ribaltare la dittatura militare del Presidente René Barrientos Ortuño.
Tentativo che si concluse, purtroppo, con la sua cattura ed uccisione.
Dopo la pausa natalizia, si riprenderà con “La battaglia di Algeri” di Gillo Pontecorvo, in programma Venerdì 14 Gennaio.
Venerdì 28 Gennaio ci vedremo poi per “Il leone del deserto” di Mustafa Akkad.
Venerdì 11 Febbraio sarà la volta di “Salvador” di Oliver Stone.
Venerdì 25 Febbraio proietteremo “Sotto tiro” di Roger Spottiswoode.
Mentre Venerdì 11 Marzo, sullo schermo del Civico andrà in scena l’introvabile “Faccia di spia”, di Giuseppe Ferrara.
Venerdì 25 Marzo, sarà poi la volta del mitico “Z l’orgia del potere” di Costa-Gavras.
E Venerdì 8 Aprile quella di “Santiago – Italia”, di Nanni Moretti.
Venerdì 22 Aprile, dopo le festività pasquali, ci vedremo con “Garage Olimpo” di Marco Bechis.
Proseguiremo Venerdì 6 Maggio, con “Michael Collins” di Neil Jordan.
Per poi chiudere col botto.
Venerdì 20 Maggio è infatti in programma il primo lungometraggio di Steve McQueen “Hunger”.
Mentre Venerdì 3 Giugno proietteremo, per l’ultimo atto di questa edizione “Judas and the Black Messiah” di Shaka King.
Come si può notare dalla programmazione elencata, Il Cineforum, tranne il primo Giovedì di Dicembre, si terrà, come già accennato, a cadenza quindicinale, il Venerdì.
Ci piace rilevare in aggiunta che, da tradizione, la Casa del Popolo Civico 7 Liberato affianca, alla riflessione di impegno culturale e all’antagonismo intellettuale per la costruzione di un nuovo pensiero critico, una marcata tendenza alla convivialità.
E infatti non mancheranno, come sempre, un buon bicchiere di vino rosso, birra, e stuzzicherie. A prezzi rigorosamente popolari.
Da evidenziare, inoltre, che questa Terza Edizione del Cineforum Popolare, considerata la sua chiara valenza Internazionalista, si propone di sostenere la Campagna “America Latina una speranza per l’umanità”.
Una campagna in favore di tutti i popoli che, nel continente sud americano, lottano contro l’oppressione imperialista da parte di quegli Stati Uniti che pretenderebbero, ancora una volta, di fare del Sud America il cortile di casa propria.
No Pasaran…
Infine, un dato più squisitamente politico.
Il Cineforum, oltre ad avere un importante valore culturale, ha una significativa qualifica di classe e di formazione per i compagni militanti.
In altre parole, questa attività di tipo culturale che come Rete dei Comunisti portiamo avanti da alcuni anni, non deve in alcun modo essere considerata come un banale riempimento di spazio/tempo.
Ovvero, come un qualsiasi momento ludico. Tutt’altro!
Deve invece essere considerata, a pieno titolo, come un momento cruciale della Lotta di Classe.
Un momento di quel conflitto che i comunisti conducono contro la borghesia, anche sul piano ideologico e culturale.
Un piano della lotta che va considerato alla stessa stregua del confronto meramente politico, sociale e sindacale.
Uno dei fattori su cui si basa la forza e il dominio della borghesia sulle classi popolari è, infatti, proprio quello ideologico-culturale.
E su questo piano, le classi dominanti spendono molte risorse e mezzi.
Al contrario di un movimento comunista, da tempo in completo disarmo ideologico ed incapace di esercitare una pur minima egemonia culturale.
Un vulnus e un gap ai quali va posto al più presto rimedio, se si vogliono contrastare gli asfissianti dispositivi e gli stritolanti mezzi di propaganda in possesso di un Capitale sempre più pervasivo.
Vi aspettiamo. Ore 19:30. Ingresso gratuito!
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