Due settimane fa abbiamo sollevato la questione della inesistente depurazione delle acque reflue di Torre del Greco che finiscono direttamente in mare, lanciando un’assemblea per la giornata del 30 giugno.
La nostra denuncia ha obbiettivamente un fondamento, tanto che la Gori che è affidataria del servizio ha pubblicamente confermato il nostro sospetto: non esiste trattamento delle acque reflue che finiscono in mare tal quale, se si esclude una sgrigliatura (che è un pretrattamento).
Le acque vengono, a detta dei dirigenti Gori, scaricate ad 800 metri dalla costa ad una profondità di circa 30 metri, profondità che, sempre a detta degli stessi dirigenti, non è sufficiente a garantire la diluizione del refluo che forma eutrofizzazione, mucillagini e sporco che torna a riva devastando la qualità delle acque.
Dimenticano di dire che oltre ad azoto e fosforo ci sono sicuramente colibatteri fecali e dunque rischi di infezione.
Ribadiamo dunque la necessità di un incontro con il comune per avere tempi certi per la creazione del collettore al depuratore. Ma anche per comprendere come mai i depuratori della città sono fermi per una depurazione anche parziale del refluo urbano, se la condotta sottomarina possa essere prolungata e se questa sia integra, infine per comprendere se ci sono i margini di intervento di organismi superiori (Regione, Asl, Arpac).
Nell’interesse dei cittadini torresi che non hanno la possibilità di prenotare le vacanze in posti esclusivi, che mangiano il pescato locale e che hanno diritto ad un ambiente salubre.
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