Sabato 2 dicembre 2023 ore 10 presso la Sala consiliare di via Verdi a Napoli, si terrà una assemblea pubblica.
I tagli al budget e al personale hanno portato a una grave carenza di servizi e di assistenza, con liste di attesa sempre più lunghe, che hanno contribuito a una crisi strutturale del sistema sanitario pubblico.
La crescita dell’inflazione sta aggravando ulteriormente la crisi della sanità pubblica.
Emerge un’inequivocabile barriera all’accesso alle cure sanitarie costituita dalle lunghe liste di attesa, nel 2022 diventa il motivo più frequente di rinuncia (il 4,2% della popolazione), a fronte di una riduzione della quota di chi lo fa per motivi economici (tra il 4,9% nel 2019 e il 3,2% rilevato nel 2022)secondo i dati ISTAT.
Molti osservatori tuttavia considerano che questi siano dati in difetto e che la quota di coloro che rinunciano a curarsi sia il 25%.
Secondo i dati dell’Osservatorio GIMBE, il Servizio Sanitario Nazionale ha perso 37 miliardi di euro di finanziamento pubblico negli ultimi 10 anni, dal 2010 al 2019, e le risorse messe in campo dal Governo nell’ultima Legge di Bilancio per l’aumento della spesa sanitaria sono realmente solo 1,5 mld, ben al di sotto del fabbisogno reale.
Così, la risoluzione dei problemi strutturali del Servizio Sanitario Nazionale, dalla carenza di personale al numero dei posti letto, fino alle condizioni delle strutture spesso vecchie e obsolete, si allontana definitivamente.
Inoltre, la cifra stanziata è insufficiente per affrontare il problema delle liste di attesa, uno dei problemi più gravi della sanità pubblica italiana. Secondo i dati dell’ISTAT, nel 2022 il tempo di attesa medio per una visita specialistica in Italia è di 120 giorni, contro una media europea di 73 giorni. In alcune regioni, il tempo di attesa può superare i 200 giorni come in Campania (240) e Sicilia (270).
L’aumento delle liste di attesa è un fallimento del Governo, che, in linea con quelli precedenti, ha tagliato i fondi alla sanità pubblica continuando una parabola in discesa che dura da anni. Il Governo ha il dovere di investire nella sanità pubblica per garantire ai cittadini cure accessibili ed un’assistenza di qualità.
Tocca a noi invertire questa rotta. Insieme possiamo recuperare la sanità pubblica italiana e con essa il diritto alla salute.
È dovere di tutte le associazioni democratiche, dei sindacati, dei partiti scendere in campo e manifestare la propria opposizione alla mal celata intenzione del governo di affidare tutta l’assistenza sanitaria ai privati con il falso alibi delle insufficienze del pubblico.
Medicina Democratica, A.Ba.Co., Comitato San Gennaro, ReteRioneSanità invitano tutti i soggetti sociali, le rappresentanze di categoria, le associazioni di ammalati, di utenti, le organizzazioni dei lavoratori e degli immigrati ad una discussione pubblica a Napoli, per definire una strategia di contrasto alla distruzione del Sistema Sanitario Nazionale ed alla riacquisizione dei diritti negati.
Per adesioni inviare a 3274514127
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Unione Sindacale di Base confederale ha aderito da subito e partecipa all’iniziativa di A.BA.CO. Associazione di Base di Consumatori e di Medicina Democratica prevista Sabato 2 dicembre a Napoli, intitolata: Sanità pubblica e Finanziaria: finanziamenti insufficienti e negazione dei diritti. È tempo di reagire!
USB aderisce con convinzione a questa importante iniziativa che, in un momento storico in cui l’inflazione continua a crescere senza dar cenni di rallentamento, vuole fare il punto sui tagli a un settore fondamentale del paese: la sanità pubblica. L’appuntamento quindi è sabato 2 dicembre 2023, ore 10:00 presso la sala consiliare di Via Verdi, a Napoli.
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