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Napoli. Il futuro della Galleria Principe e dei beni pubblici

Si è svolta sabato 9 marzo l’assemblea convocata dal Civico 7, avente come tema il futuro della Galleria Principe e, in generale, del patrimonio pubblico del Comune di Napoli, posto sotto una sorta di ipoteca fallimentare a causa del cosiddetto “Patto del Napoli” firmato con il Governo nazionale, il quale prevede privatizzazioni e dismissioni in cambio del salvataggio delle casse dell’ente comunale dal default finanziario.

La discussione si è svolta all’interno della Galleria, durante una pioggia battente che disturbava non poco i partecipanti, in quanto il tetto della struttura, nonostante i milioni spesi per la ristrutturazione, risulta ancora ampiamente permeabile. Già questo dato oggettivo ben rappresentava la giustezza e la necessità dell’iniziativa.

In generale, il dibattito è stato di buon livello ed ha finito, partendo dal caso particolare, per trattare una delle tendenze di fondo del capitalismo moderno, ovvero la gentrificazione progressiva di ampie porzioni delle metropoli, che provoca l’espulsione degli abitanti per far posto a forme di rendita spinta, a beneficio di una ristretta élite, ricavata dal turismo mediante la crescente centralizzazione della proprietà degli immobili e, appunto, la loro destinazione a fini turistici.

Dopo l’introduzione, che ha ripercorso le tappe e qualche tecnicismo riguardante il “Patto per Napoli” ed ha richiamato la situazione della Galleria Principe, anche in riferimento al tentativo di “sgombero tecnico” subito alcuni giorni prima dal Civico 7, che mette in pericolo l’uso pubblico che molte realtà fanno della Galleria, si sono succeduti gli interventi previsti in scaletta, uno del Civico stesso, teso a riepilogare la storia dello spazio stesso e gli altri di interlocutoriesterni.

Chiara Capretti, consigliera di municipalità di Potere al Popolo, ha snocciolati alcuni dati riguardanti gli sfratti a Napoli ed il livello d’inflazione in città, che è il più alto d’Italia, per sottolineare come il processo di turistificazione in corso in città rifletta sì una tendenza internazionale, ma stia avvenendo nella maniera più disordinata e selvaggia possibile.

Oltre alla questione abitativa, la penuria di luoghi riguarda anche le sale per iniziative culturali, sale a scopo ludico e quant’altro. Rispetto a ciò sono state sottolineate le responsabilità a carico dell’amministrazione Manfredi, la quale si è posta apertamente come proprio obiettivo principale quello di aprire quanto più possibile ai flussi turistici, rimuovendo quanto lacci, lacciuoli e regolamentazioni.

Successivamente, Sandro Fucito, Presidente della Municipalità VI, eletto nelle liste a sostegno dell’Amministrazione attuale, ha richiamato per lo più il percorso della precedente Amministrazione De Magistris, di cui è stato Assessore al Patrimonio.

Ne ha fatto un duplice bilancio: positivo per quanto riguarda l’azione circa la gestione degli spazi, slegata dai canoni di mercato, e circa le delibere sui “beni comuni”, che hanno consentito l’uso pubblico e autogestito di alcune strutture; negativa per quanto riguarda l’aver assecondato i processi di turistificazione, senza opporvisi.

Infine, Nicola Nardella, Presidente della Municipalità VII, eletto anch’egli nelle liste a sostegno dell’Amministrazione attuale, ha rimarcato a sua volta che la tendenza ad erodere suoli e immobili riguarda anche luoghi non centrali, come le aree di sua competenza (Chiaiano, Marianella, Piscinola, Scampia).

Ha, pertanto, affermato la necessità di mettere assieme le forze al fine di utilizzare le esperienze di tutti per resistere alla marea montante delle privatizzazioni. Ha, infineribadito di essere a disposizione a tal fine, anche nell’ambito delle vicende della Galleria.

È seguito poi il dibattito con interventi di varia natura tutti a sostegno del civico e delle altre realtà presenti nella Galleria, fra cui Galleri Art, che ha dato appuntamento per venerdì 15 marzo in un’iniziativa analoga, sempre sotto la Galleria, rispetto ai temi dell’opposizione alle privatizzazioni e all’uso pubblico degli spazi della città.

Il Civico 7 ha concluso l’iniziativa rimarcando che la resistenza della Galleria come luogo vissuto in maniera pubblica e partecipata può divenire il simbolo di una battaglia più ampia per contrastare le tendenze generali alla gentrificazione delle città. Ovviamente, la resistenza delle realtà che attualmente già hanno sede nei locali della Galleria è condizione necessaria affinché ciò avvenga.

Pertanto, è importante aprire una vertenza in tal senso quanto più larga possibile, nell’ambito della quale, anche gl’interlocutori che appoggiano l’amministrazione siano attivi in maniera coerente.

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