L’unica forma di gestione interamente pubblica del sistema idrico integrato in Italia è – formalmente – a Napoli. “ABC acqua bene comune” è azienda speciale e rischia l’estinzione!
Con il DDL Concorrenza, approvato dal governo Draghi come ultimo atto due giorni prima delle elezioni politiche del 2022, si è abrogata la possibilità di gestire l’acqua dei nostri comuni in modo totalmente pubblico.
Già all’ora manifestando nelle piazze contro quel decreto ci aspettavamo un ulteriore affondo antisociale. Ora è arrivato!
Il riuscito esperimento napoletano di “azienda speciale” rischia una trasformazione in società per azioni, il preludio è sancito dalla Delibera in cui l’Amministrazione Comunale modifica lo Statuto dell’azienda speciale estromettendo platealmente i membri dei Comitati Ambientalisti dal consiglio di amministrazione!
Un passo chiarissimo verso una ulteriore usurpazione del diritto di partecipazione della cittadinanza su un bene comune, vitale e fondamentale come quello dell’acqua conquistato attraverso le mobilitazioni degli anni scorsi.
Il sindaco della città partenopea, Gaetano Manfredi, già durante la campagna elettorale cittadina fece intuire che non fosse sua la volontà a lasciare la gestione pubblica del servizio idrico integrato perché non volle prendere una netta e chiara posizione su questo punto dirimente.
Il mandato dell’azienda speciale “ABC acqua bene comune” scadrà a dicembre 2027 ci auguriamo che questa data non sia la definitiva pietra tombale del risultato referendario del referendum del 2011.
La democrazia è sempre più a rischio in questo Paese, a Napoli come altrove, costatarlo anche da queste notizie, a pochi giorni dal voto europeo testimonia l’arroganza e la evidente volontà di cancellare ciò che residua delle conquiste popolari degli anni passati.
E’ ora di mobilitarsi. E’ ora di rimandare al mittente questo nuovo atto autoritario dell’Amministrazione Comunale di Napoli.
*Potere al Popolo, Napoli
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