Una manifestazione a carattere regionale promossa dal Coordinamento Campano per il Diritto alla Salute (CCDS), si svolgerà a Napoli il prossimo 30 maggio. A questa scadenza hanno aderito alcune decine di associazioni, comitati, organismi politici, sindacati e partiti che evidentemente hanno colto l’importanza dei contenuti e degli obiettivi che si vogliono conseguire.
Da tempo il CCDS sta lavorando alacremente a questa giornata di lotta, che con molta consapevolezza non sarà quella definitiva. Scopo immediato della mobilitazione di fatto è spingere in prima istanza l’attuale amministrazione regionale retta da Vincenzo De Luca, ad un tavolo di confronto serio su tutte le criticità che presenta il Servizio Sanitario Regionale e la gravissima questione dell’inquinamento ambientale.
Infatti, a partire dalla prima manifestazione fatta il 23 febbraio 2024, più volte il CCDS ha provato ad interloquire con i veri responsabili della sanità campana, ma tutte le volte tali incontri si sono conclusi senza un nulla di fatto, soprattutto perché chi veniva delegato per conto dei responsabili della Sanità regionale, non aveva alcun mandato a decidere. Evidentemente non è cosa semplice di questi tempi di crisi del sistema capitalista parlare con l’attuale classe politica dirigente di ripresa dei diritti economici e sociali un tempo conquistati dai lavoratori con dure lotte.
Al centro della manifestazione abbiamo il rilancio della sanità pubblica, l’avvio concreto della bonifica di vaste aree (di terra e di mare) inquinate che sono all’origine dell’elevata incidenza della morbilità e mortalità tra le popolazioni interessate. Inoltre, visto il precipitare del contesto internazionale con le politiche belliciste dei governi occidentali, Italia compresa, che stanno dirottando ingenti risorse finanziarie pubbliche nelle spese militari, a scapito dello stato sociale in senso largo e quindi delle condizioni di vita delle popolazioni, la manifestazione collegandosi al movimento più generale per la pace vuole ribadire il suo NO al riarmo.
Si riporta qui il testo del volantino che verrà diffuso durante lo svolgimento del Corteo che a partire dalle ore 16:00 da Piazza del Gesù si recherà al Palazzo della Regione Campania, dove si prevede un incontro della delegazione dei manifestanti con la controparte, ma solo se dall’altro lato ci saranno i veri responsabili del Servizio Sanitario Regionale.
“Nella terra dei fuochi, dove l’inquinamento e la povertà si mescolano in una miscela micidiale, la Salute svanisce dinanzi alle migliaia di morti evitabili e premature.
La Corte Europea per i diritti dell’uomo ha emesso ben due sentenze di condanna dell’Italia per le gravi inadempienze nella gestione delle aree inquinate in Campania.
Nella nostra regione sono terra dei fuochi, oltre i 35 comuni tra Napoli e Caserta anche i due SIN di Bagnoli e Napoli Orientale, il litorale Vesuviano, l’Agro Aversano e litorale domizio, i bacini dei fiumi Sarno, Irno e Sabato dove il meccanismo si ripete con o senza roghi: veleni degli scarti industriali e disagio sociale cumulati in aree considerate marginali. Anche qui invece della Salute si espande la malattia tanto più penosa, perché colpisce gente che trova gravi difficoltà a curarsi.
Marginalità e Malattia sono lo stesso problema che colpisce le periferie, le aree interne o insulari, i soggetti fragili e privi di autonomia.
Marginali e condannate senza speranza sono la Campania e il Sud per le politiche del governo che vuole stabilire per legge una differenza di diritti su base territoriale, che lesina fondi per l’assistenza sanitaria e vuole spendere miliardi per il riarmo, che dichiara di difendere il SSN e invece favorisce le privatizzazioni e il corporativismo, che svilisce la prevenzione a vantaggio di chi specula sulla malattia.
Contro la mercificazione della salute è necessaria una alleanza tra cittadini e lavoratori per sostenere un movimento di lotta che imponga un cambiamento radicale dello stato nel quale versa il SSN pubblico. Dalla Campania deve partire una mobilitazione nazionale per fermare la privatizzazione della sanità e abrogare le controriforme che hanno tradito la 833/78, legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale.
Alla Regione chiediamo di ascoltare la gente per varare un piano straordinario di Salute nei territori inquinati e le aree del disagio. Al Governo Meloni mandiamo un segnale chiaro: la Campania rifiuta altri sacrifici per il RIARMO e pretende la garanzia del diritto costituzionale alla Salute che le viene negato da sempre.
Nessuna Sanità differenziata ma diritti uguali da Nord a Sud!! Non un euro per le armi, ma soldi per la sanità pubblica e bonifiche dei territori!!
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