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L’assemblea di Usb ed ex Bros al Modernissimo

Sabato già abbondantemente estivo, caldo asfissiante, voglia di mare e ombrellone, eppure in pieno centro a Napoli, presso il cinema Modernissimo si riuniscono diverse centinaia di lavoratori della Manutenzione stradale dell’Usb Lavoro Privato per l’assemblea regionale.

Nel comparto vi lavorano ben 1200 persone, 800 delle quali sono tesserati Usb. Dato sicuramente eccezionale per un sindacato di base, ma le ragione è semplice:

Il loro posto di lavoro è una stata un’agognata vittoria dopo lotte decennali. E quando il risultato di un vero un posto di lavoro, dotato di retribuzione e contribuzione, è stato raggiunto si sono uniti all’unico sindacato di un certo spessore che nel corso degli anni li aveva sostenuti .

Infatti sono gli ex “ precari Bros” – acronimo di Bonus Reinserimento Occupazionale e Sociale – che nell’area metropolitana di Napoli sono ben conosciuti da tutti. Una lotta che inizia nel 97 del secolo scorso da un progetto della Regione Campania per combattere la disoccupazione e permettere la formazione di lavoratori per lavori di pubblica utilità.

Sono diventati così i protagonisti di una delle più lunghe vertenze sociali e sindacali del paese. Terrore di sindaci, assessori e presidenti di regione. Occupazioni di sedi istituzionali, blocchi stradali, migliaia di cortei, proteste. Che spesso hanno pagato duramente con pestaggi polizieschi, arresti e processi.

Addirittura un giudice è arrivato a sentenziare che protestare contro le istituzioni per pretendere i propri diritti equivale a costituire una “associazione a delinquere”. Persone in lotta per un posto di lavoro equiparati a membri della criminalità organizzata. Questo è il livello di repressione a cui hanno dovuto resistere.

Con il principale quotidiano cittadino sempre in prima fila a criminalizzarli, a stigmatizzare le loro lotte , a fomentare i bravi cittadini contro i “lazzari”.

Eppure oggi sono qua, orgogliosamente, da sei anni ormai lavoratori dotati di regolare contratto. Certo per ora non si può ancora parlare di stabilizzazione definitiva, perché i bandi d’appalto hanno carattere triennale e il rischio è sempre in agguato. Però intanto adesso si può parlare di riduzione d’orario a parità di salario, di buoni pasto ad 8 euro, di bus che possano riportare da remote località gli operai a casa.

Insomma salario diretto e indiretto, diritti, condizioni di lavoro e benessere lavorativo.

A relazionare per primo naturalmente Gino Monteleone, storico leader dei Bros e adesso dirigente sindacale del comparto. Che nel suo discorso riesce egregiamente anche a volare alto ricordando ai colleghi i tempi duri correnti, tra genocidio dei palestinesi e guerre sparse . Un futuro in bilico per un presente da stabilizzare.

Una bella mattinata sindacale.

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