Anche a Bologna la campagna elettorale di Potere al Popolo entra nel vivo mettendo in campo una assemblea in uno dei quartieri popolari della città, la scorsa domenica sera, che ha visto la partecipazione di qualche centinaia di persone.
Ancora una volta Potere al Popolo è riuscita ad attivare una buona parte di quel blocco sociale che questa sfida elettorale vuole rappresentare, quel blocco sociale fatto di lavoratori e lavoratrici, disoccupati e precari che piu subiscono gli effetti della crisi e il tenativo di emarginazione da parte delle classi dirigenti.
“Noi non dobbiamo andare a parlare con le periferie, come fanno i grandi partiti della tenaglia UE, che si fanno vedere da queste parti solo pochi giorni e solo nelle scadenze elettorali…noi siamo la periferia” si legge nel post facebook di Potere al Popolo Bologna.
Un assemblea che ha messo al centro le periferie, la loro trasformazione e la strumentalizzazione dei suoi abitanti. Partendo dalle grandi speculazioni edilizie fino ad arrivare a come il precariato incide sulla possibilità di resistere nei quartieri, passando per temi importantissimi come il lavoro, la salute e la sanità, la casa e l ambiente, la scuola e la formazione.
Alcuni interventi, scrive in una nota Eurostop, tra i promotori dell’iniziativa, “hanno ricordato che in passato a Bologna le persone erano protagoniste della politica cittadina e le istituzioni dovevano ascoltarle.
Oggi i nostri politici (qua a Bologna il PD di ieri, che oggi si chiama LeU, e quello di oggi) non ascoltano più il popolo ma applicano decisioni prese dell’alto, da Bruxelles e dall’Unione Europea, che sono quelle dell’austerità e della precarietà, ed è per combattere questi nemici che dobbiamo riprendere noi in mano il potere di decidere sulle nostre vite”.
Domenica era anche il #nominnitiday, la terza giornata di mobilitazione nazionale chiamata contro le politiche securitarie e fasciste di Minniti, e all inizio dell assemblea è stato aperto uno striscione per dare una risposta netta anche da Bologna: “contro chi abbandona i quartieri, sfrutta il degrado, aumenta la speculazione e la militarizzazione dei territori RIPRENDIAMOCI LE PERIFERIE”.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa