Menu

Bologna in presidio contro il governo Draghi

Nel giorno del giuramento di Mario Draghi, sostenuto da praticamente tutte le forze parlamentari, da Leu alla Lega, la risposta popolare non si è fatta attendere: insieme ad altre piazze in Italia anche a Bologna è stato chiamato un presidio contro il nuovo esecutivo.

La voce di studenti, lavoratori, precari e disoccupati si è alzata contro questo governo che ha l’obiettivo di gestire i soldi del Recovery Fund che verranno distribuiti ai privati in cambio di una ristrutturazione imprenditoriale, per garantire il legame produttivo fra l’area dell’Italia settentrionale e la Germania.

Sicché i ministeri più importanti sono stati affidati a “tecnici” in grado di lavorare celermente sotto la guida della Commissione Europea, a partire dal “miracolo grillino” del super ministero della transizione ecologica finito nelle mani di un manager di Leonardo (Finmeccanica).

Del resto, mentre le classi popolari vivono sulla propria pelle la tragedia e la crisi provocata dalla gestione confindustriale dell’epidemia di coronavirus, Di Maio è troppo occupato a mantenere il suo posto e la farsesca antinomia fra Lega e PD, che in Emilia abbiamo sopportato nella messinscena fra Bonaccini e Bergonzoni, si risolve in un governo europeista e atlantista.

Il largo presidio promosso dalla Rete dei Comunisti e Noi Restiamo, a cui hanno aderito anche Potere al Popolo, l’Unione Sindacale di Base e il Partito della Rifondazione Comunista si è trasformato in un corteo che ha raggiunto le due torri dove sono proseguiti gli interventi dei manifestanti.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *