Ieri sono stata al presidio organizzato dagli studenti e dalle studentesse di OSA per contestare il ministro Bianchi che oggi era in visita a Bologna nel contesto di Repubblica delle Idee, palco utilizzato da molti per darsi una patina progressista.
Il modello di scuola portato avanti da Bianchi e dal governo Draghi è perfettamente in continuità con il modello classista costruito negli ultimi trent’anni. Un modello basato sulla competizione tra scuole e tra studenti, in cui la formazione viene letteralmente piegata agli interessi del mercato del lavoro.
Il modello delle “competenze”, del curriculum scolastico e dell’alternanza scuola-lavoro in cui gli studenti vengono indottrinati a un futuro di precarietà. una scuola dove si rischia la vita, come ci dimostrano i troppi casi di crolli delle scuole o il recente caso dello studente bresciano precipitato da 5 metri mentre era in alternanza.
Dopo più di un anno e mezzo di pandemia, in cui le fabbriche sono rimaste aperte e le scuole chiuse, i limiti di questo modello sono venuti definitivamente a galla, lo dimostrano i 200.000 insegnati precari e i 200.000 studenti che a settembre abbandoneranno la scuola.
Contro la scuola delle disuguaglianze serve rimettere al centro il ruolo della scuola pubblica come strumento di emancipazione e formazione di un sapere libero e critico.
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