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Bologna. I candidati “poco pubblicabili” reagiscono all’oscuramento

Ieri davanti al cinema Lumière di Bologna si è svolto il “dibattito fra candidati poco pubblicabili” proposto due giorni fa da Marta Collot, candidata sindaca di Potere al Popolo, in risposta al dibattito riservato a Lepore e Battistini organizzato in contemporanea da Repubblica Bologna (vedi l’appello: https://fb.watch/8jfb7fPlXZ/).

Oltre a Marta Collot hanno partecipato al dibattito i candidati sindaco Sermenghi (Bologna Forum Civico) e Labanti (Movimento 24 agosto), mentre Bacchiocchi (PCL) ha condiviso l’idea ma non ha potuto partecipare per impegni di lavoro.

Assenti invece per scelta Tosatto del Movimento 3V (antivaccinisti) e Dora Palumbo di Sinistra Unita per Bologna (la lista che riunisce PRC e PCI).

Un’assenza che conferma la discrepanza tra la retorica unitaria della lista costruita da Rifondazione e l’indisponibilità al confronto pubblico che è stata lamentata nei mesi precedenti dall’assemblea bolognese di Potere al Popolo e che anche in questa occasione si è dimostrata.

Con la moderazione di Pietro Tabarroni la discussione si è concentrata sugli spazi di confronto democratico a Bologna, sulla questione della mobilità (proprio mentre l’esplosione di una tubatura in Viale Aldini ha paralizzato la città) e il lavoro nella città delle cooperative.

Le persone che hanno assistito alla discussione riempiendo la piazzetta di fronte al Lumière testimoniano che a Bologna c’è spazio e attenzione oltre ai due candidati, che già si comportano rispettivamente come sindaco eletto e opposizione di sua maestà.

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