Menu

Se è Salvini al citofono, arriva l’archiviazione

È arrivata l’archiviazione per la “citofonata” di Salvini al Pilastro, la difesa del capo leghista può gongolare perché viene riconosciuta la “causale politica”.

Cioè, se sei un capo politico in piena campagna elettorale puoi andare con tutta la stampa sotto casa di una famiglia e distruggerne la vita. Come Potere al Popolo esprimiamo tutta la solidarietà alla famiglia coinvolta e a tutto il Pilastro, trascinato ogni volta nelle polemiche degli sciacalli della “sicurezza”.

Il giorno stesso la “citofonata” ha sollevato indignazione, poi c’è stata la sconfitta della Borgonzoni e poi ancora il nuovo governo Draghi in cui Lega e PD governano insieme. I toni da “Resistenza contro i nuovi fascisti della Lega” sono stati rapidamente messi in soffitta.

Anzi, le stesse ossessioni di “sicurezza” sono state adottate anche dal PD cittadino: durante la campagna elettorale per le comunali a Bologna il Pilastro è stato al centro di una campagna in cui PD, Lega e Fratelli D’Italia erano d’accordo su una “sicurezza” fatta telecamere, controllo poliziesco, galera e repressione.

Come Potere al Popolo abbiamo detto una cosa precisa: sicurezza, si, sicurezza di avere un reddito e una casa dignitosa, sicurezza di non essere strumentalizzati dai politici in cerca di voti!

*****

Salvini archiviato per la “citofonata”, ma il Pilastro resiste!

Due anni fa, in campagna elettorale, Salvini andava a citofonare a una famiglia del Pilastro accusandola di spaccio, senza nessuna motivazione. Tutto questo a favore di telecamere, distruggendo così la vita di tutta la famiglia: il padre che perde il lavoro, il figlio che deve addirittura ritirarsi da scuola e dall’attività sportiva.

La citofonata suscitò grande reazioni, e anche una grande manifestazione contro le provocazioni leghiste. Peccato che pochissimo tempo dopo la Lega sia entrata al governo insieme al PD, e anche di queste intimidazioni si è “dimenticato” tutto.

Ieri è arrivata la notizia dell’archiviazione, con la “causale politica”. Per noi non c’è causale che giustifichi lo sciacallaggio di chi mette alla gogna una famiglia per un pugno di voti. Siamo a fianco della famiglia e di tutto il Pilastro, quartiere di cui la politica si ricorda l’esistenza soltanto sotto elezioni.

Questa archiviazione arriva quasi in contemporanea alla conferma delle condanne agli antifascisti per la contestazione proprio a Salvini in via Erbosa, per cui non viene riconosciuta alcuna giustificazione politica, anzi! Come al solito: due pesi due misure.

Noi continuiamo a stare dalla parte delle periferie che resistono: lo abbiamo fatto negli ultimi mesi di battaglia politica, andando anche a contestare il comizio di Salvini insieme agli abitanti del quartiere e alla mitica “zdaura antifascista”. Così come abbiamo lottato per vedere confermato un nostro consigliere nel Quartiere di San Donato – San Vitale. E in questi quartieri continueremo a starci, perché mentre il PD a livello cittadino e nazionale si sta allineando alla destra sulle politiche securitarie, noi rispondiamo che l’unica sicurezza che serve ai quartieri sono lavoro, casa, reddito!

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *