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Bologna: la rabbia studentesca infiamma la piazza e dà il benservito al PD

Venerdì primo marzo, un corteo studentesco molto partecipato e determinato ha attraversato le strade del centro di Bologna.

Una folla di studenti delle scuole medie-superiori ha risposto alla chiamata dell’“interscolastico”, sostenuta dall’Opposizione Studentesca d’Alternativa, sfilando da piazza san Francesco fino a Piazza Verdi, e da lì sotto il Rettorato, con parole d’ordine chiare che hanno saputo coniugare l’opposizione alla scuola-gabbia e alla riforma Valditara alla solidarietà con la Resistenza Palestinese.

La costruzione della manifestazione, dopo gli episodi repressivi della scorsa settimana, ha assunto una più marcata declinazione di opposizione “ai manganelli” che le forze dell’ordine non hanno lesinato in altre città ai loro coetanei.

Così gli studenti hanno “chiesto il conto” a chi di dovere, sanzionando simbolicamente Prefettura, Provveditorato e poi Rettorato. Quest’ultimo per esser rimasto silente rispetto alle precise richieste formulate dai lavoratori dell’Ateneo e dagli studenti – in particolare attraverso USB “Pubblico Impiego” e Cambiare Rotta – di prendere posizione per il “cessate il fuoco” e per una rottura delle relazioni con le istituzione israeliane, che rendono l’Alma Mater oggettivamente complice del genocidio che si sta perpetrando a Gaza.

Ma a fare le spesa della legittima rabbia degli studenti scesi in piazza è stato anche Mattia Santori, ex leader delle sardine e ormai appassito enfant prodige del Partito Democratico, che viene duramente contestato da due studentesse di OSA. Di fronte alle inutili scuse, il consigliere della maggioranza che governa il comune è stato messo di fronte alle proprie responsabilità rispetto alle posizioni filo-israeliane del suo partito.

«Come consigliere del PD non ci deve stare, non è il benvenuto alla manifestazione», sono le parole senza appello rivolte a Sartori, che pensava probabilmente di poter strumentalizzare la manifestazione per i propri fini politici.

Un approccio che non è piaciuto alla redazione locale del quotidiano La Repubblica che, nella sua versione on-line, sceglie sin dal titolo un taglio sensazionalista: “Manifestazione degli studenti: petardi, vernice sui poliziotti, bruciate foto di Meloni e Netanyahu, insulti a Santori”. Non proprio un esempio di grande giornalismo, considerando tra l’altro che, sempre nel titolo, riporta alcune deliranti dichiarazioni dell’ex sardina, tipo “Occasione persa, colpa degli infiltrati”.

Ed in effetti per il PD è stata  persa un’occasione per rifarsi una verginità politica. Quelli che Santori, come il Pecchioli degli anni Settanta, chiama “infiltrati” sono studenti e studentesse che in una situazione tutt’altro che facile animano i collettivi degli istituti e la loro parte più “politicizzata” che sta dando una benefica scossa alla letargia della città e di questo Paese.

Non si discosta di molto Il Resto del Carlino che ci informa che del portone della Prefettura, contro cui sono state scagliate uova con vernice rossa  “sporcando” accidentalmente un dirigente della Digos bolognese, “era stato appena completato il restauro”. Che roba, contessa…

Ma le immagini e i video, riportate dalle due stesse testate, parlano chiaro; così come gli obiettivi scelti dagli studenti, che parlano da sé.

Santori peraltro, probabilmente irritato per essere stato invitato ad andarsene, si è lanciato poi in un fiume di dichiarazioni secondo cui “la manifestazione indetta dai collettivi studenteschi si è trasformata in un assist a chi professa violenza” (!), facendo sapere – come un vecchio questurino di complemento – che contenuti e modalità di esprimerli della piazza ricevono da lui “e dalle istituzioni che rappresento una ferma condanna”. Non che si potesse avere qualche dubbio, anche prima…

Il redde rationem cui gli studenti hanno sottoposto il PD è diventato così un elemento di indispensabile chiarezza politica, annullando sul nascere quel tentativo di recuperare il consenso che le teste spaccate anche durante il governo Draghi – contro chi protestava per la morte di uno studente durante il PCTO – hanno annichilito per sempre.

La manifestazione bolognese è stata insomma un ottimo preludio alla manifestazione che si terrà oggi a Pisa, e una tappa fondamentale per chi cerca di costruire un’opposizione al governo Meloni per la sua politica bellicista e la torsione autoritaria che sta imprimendo al paese.

Gli studenti bolognesi non hanno permesso che “il nemico marciasse alla loro testa”.

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Censura di guerra e repressione, resistenti come la palestina

-Cambiare Rotta

Grande risposta degli studenti Bolognesi alle cariche di Pisa messe in campo dal governo del manganello. Un corteo determinato si è diretto prima verso la prefettura, che abbiamo sanzionato col colore rosso del sangue dei palestinesi, il corteo si è poi preso le strade del centro per terminare davanti al rettorato, denunciando la censura di guerra attuata dal rettore.

Mentre da destra a sinistra le classi dirigenti ci trascinano in guerra, dall’Ucraina al Mar Rosso ad Israele, ecco che la repressione diventa la chiave per provare a tenere a bada chi non si vuole arruolare e si oppone ai loro piani guerrafondai.

Una guerra interna che si estende fino alla nostra università che nella persona del rettore che pubblicamente si rivendica di aver censurato (ancora) un’iniziativa in solidarietà con la Palestina e per il boicottaggio accademico.

Difronte alla guerra interna ed alla guerra esterna sta a noi costruire l’opposizione, a partire dalle nostre università legate a doppio filo con il comparto militare industriale dalla NATO alla Leonardo ad Israele.

LUNEDI ASSEMBLEA TELEMATICA NAZIONALE:
No Piantedosi, quei manganelli non sono “casi isolati’

COSTRUIAMO UNA CAMPAGNA NAZIONALE CONTRO LA REPRESSIONE

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Contestato Mattia Santori a bologna – Da destra al Pd gli stessi manganelli!

-OSA e Cambiare Rotta

Oggi Mattia Santori, consigliere del partito democratico, ha provato a venire a fare una sfilatina al corteo contro la repressione messa in campo da Piantedosi e Meloni, come se il suo partito fosse non ci avesse riservato per anni quegli stesso trattamento.

Mattia Santori dovrebbe ricordare gli sgomberi e le cariche a Bologna di questi anni, per non parlare della repressione messa in campo a livello nazionale quando il PD era al governo.

Abbiamo contestato Santori perché difronte ai manganelli di una classe dirigente che da destra a sinistra ci vuole mandare in guerra, dall’Ucraina al Mar Rosso ad Israele, sta noi costruire l’alternativa contro il partito unico di guerra e manganello.

+++Lunedì riunione telematica: NO PIANTEDOSI, QUEI MANGANELLI NON SONO CASI ISOLATI: costruiamo una campagna nazionale contro la repressione+++

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2 Commenti


  • .. Binazzi Sergio

    è tipico di mattia santori provare a fare il compagno, fece questo gioco anche alle regionali emiliane mobilitando tanta gente in piazza. si atteggiava come una novità di sinistra, e fu abile bisogna dire , a portare tanta gente in piazza, ma non è altro che una marionetta del PD di Bonaccini schlein & Co e uno sporco arrivista, infatti si è creato la sua poltrona a palazzo d’Accursio. ma non mi pare così intelligente come crede di essere , una pagliacciata quella di presentarsi a questa manifestazione , una delle tante alle quali assistiamo quotidianamente in questo paese di merda.


  • Aurelio

    Beh ! Se questi signori continuano ad usare i loro sgherri armati di manganelli . . se continuano così . . possiamo fargli vedere che siamo molti di più dei loro Bravi e possiamo anche Noi usare i manganelli !

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