Giovedi eravamo in presidio davanti al Consiglio di Dipartimento di Matematica dove, su pressione delle mobilitazioni degli studenti, è stata presentata una mozione che chiedeva al dipartimento di non intraprendere relazioni con il comparto militare industriale ed enti israeliani, e di fare richiesta esplicita all’Ateneo per rescindere gli accordi con la filiera bellica e Israele, a partire dai progetti FAIR e HPC che coinvolgono matematica.
Nonostante l’apertura di relazioni accademiche con associazioni matematiche palestinesi, un’ottima notizia ma non assolutamente sufficiente, la mozione presentata non è stata nemmeno messa ai voti! Al suo posto è stato votata un semplice quanto vago “monitoraggio” degli accordi interni al dipartimento sul rischio di dual use per “minimizzare il danno”, senza alcun impegno a rompere i rapporti con il comparto militare industriale e Israele, nè richiede una presa di posizione all’ateneo.
Dopo aver visto per l’ennesima volta le porte dell’università chiuse in faccia e le solite formulazioni fumose, abbiamo fatto irruzione ed interrotto il Consiglio di Dipartimento, prendendoci l’aula dove si è poi svolta un’assemblea studentesca per proseguire la nostra lotta nel dipartimento.
È assolutamente inaccettabile che, con un genocidio in corso in Palestina e il nostro paese sempre più coinvolto nelle guerre in medioriente e Ucraina, nella nostra università non si riesca a prendere un impegno per la rottura dei legami con guerra e genocidio. La nostra università ha le mani sporche di sangue, così come il dipartimento di matematica che è legato alle fabbriche della morte come Leonardo e Thales.
Ma se le nostre università si arruolano, noi studenti non ci arruoliamo! Anzi protestiamo forti delle vittorie ottenute ai senati accademici di Bari, della Normale di Pisa e di Torino contro il bando MAECI, e della spinta delle ingenti mobilitazioni contro il bando in tutti gli atenei del paese: siamo pronti a mobilitarci finché non saranno interrotti tutti i rapporti con guerra e Israele.
A partire dal prossimo senato accademico del 23 aprile e dall’incontro con il rettore del 24 aprile, dove chiederemo la rescissione degli accordi con aziende belliche, organizzazioni militari e Israele, passando per l’assemblea nazionale del 17 aprile con studenti, professori e lavoratori che si sono mobilitati contro MAECI in 35 atenei del nostro paese.
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