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Bologna. Effetto Besta: resistere anche al giardino Acerbi in Savena

Ieri mattina abbiamo partecipato al presidio in via Savigno al giardino Acerbi, lì dove il comune per vergogna delle proprie azioni ha fatto abbattere gli alberi alle 4 dello scorso venerdì mattina.

Ad accoglierci c’era la recinzione a protezione dei tronchi segati e tanti cittadini arrabbiati con l’amministrazione a guida Lepore/Clancy. Il sindaco in questi giorni ha detto che non si farà tenere in ostaggio dai comitati: questa è la sua idea di confronto democratico, attaccare i cittadini e chiudere a ogni forma di confronto.

Il neonato comitato Cavazzoni promette di dare battaglia per non permettere che si consumi altro suolo verde e che si abbattano ulteriori alberi. Che al giorno d’oggi si usi il pretesto della costruzione di nuove scuole, alla stessa maniera del caso Besta, per gettare altro cemento è cieco e sconcertante, alla faccia dell’amministrazione più progressista d’Europa.

Il consumo di suolo e l’abbattimento di piante va fermato in ogni sua forma, in ogni quartiere e con tutti i mezzi. Al posto della ricostruzione dal principio degli edifici è giunto il momento di prevedere un piano di ristrutturazione e sistemazione del patrimonio immobiliare esistente, che sia ad uso residenziale, scolastico o sportivo.

Come in ogni lotta dalla parte degli interessi dei cittadini, saremo al fianco del quartiere Savena che resiste.

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