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Riapre Fico/GrandTour, il “magnificio” di una Bologna che espelle i suoi abitanti

Dopo l’Agosto di polemiche di Lepore contro l’articolo del New York Times sul “magnificio” bolognese, si dovrebbe passare a una discussione seria sull’uso delle risorse pubbliche per sostenere progetti come Fico/Grand Tour che sostengono la dinamica della bolla immobiliare. Il risultato lo vivono le/i bolognesi con affitti sempre più alti che impongono a sempre più famiglie, anche di “lavoratori stabili”, a trasferirsi fuori dal territorio comunale, alimentando così il pendolarismo.

Servirebbe una discussione seria su come il Comune di Bologna abbia fatto da garante a un grande progetto di speculazione edilizia come quello di Farinetti, in cui la “cultura del cibo” è poco più di un paravento per la necessità di tenere alto il valore immobiliare dell’area che va dal CAAB al Pilastro.

E infine servirebbe una discussione seria sull’idea del “turismo come nostro petrolio”, perché proprio come l’estrattivismo delle risorse naturali nei “paesi in via di sviluppo”, le città che puntano a “svilupparsi” attorno al binomio Rynair-Aribnb producono relativamente pochi posti di lavoro e li producono poveri.

L’apertura di Grand Tour è, in sostanza, il simbolo di un progetto di sviluppo sbagliato per la maggioranza di chi a Bologna vive e lavora!

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1 Commento


  • Sergio Binazzi

    l’apertura di Grand Tour ex fico come tanti altri progetti che frullano nella testa di lepore & Co sono delle benemerite porcate, soldi pubblici sperperati e spesi male come il tram e tanti progetti di una città che non è più alla dimensione di chi ci vive. Parè che chi è nato qui e che ci vive da sempre sia un peso per gli amministratori. e pensare che prima della sua elezione a sindaco sentivo da. gente, vecchi pd rincoglioniti ovviamente, che lepore era l’uomo con mille attenzioni per lo stato sociale. Povera gente e povero PD ridotto a 7000 iscritti ( sicuramente anziani in gran parte) bologna non ha mai visto uno schifo simile.

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