Una cinquantina di facchini, lavoratori in appalto alla TNT, sostenuti dall’USB, protestano sotto la sede di via Colombo, in zona Corticella, con il blocco dei cancelli per richiedere i salari che non percepiscono da ben 5 mesi.
Questa ditta è responsabile degli appalti che esterna al minor offerente senza controllare le situazioni di lavoro nero che si svolgono all’interno del proprio ambiente di lavoro, è responsabile di situazioni di vero e proprio caporalato svolte sulla pelle di lavoratori per lo più immigrati e ancor più facilmente ricattabili attraverso il permesso di soggiorno.
E’ scandaloso che i lavoratori subiscano i soprusi di una cooperativa che pratica il lavoro nero, senza contratto, con paghe da fame e senza che le ditte appaltatrici ne controllino il funzionamento all’interno dei loro luoghi di lavoro. Una situazione da Chicago anni 30 che deve assolutamente finire.
E’ questo il controllo sul lavoro che i sedicenti democratici vogliono imporre ai lavoratori?
Per questo i lavoratori, rappresentati dall’USB non cederanno un millimetro, su questo diritto sacrosanto, pretenderemo il pagamento degli stipendi e che questi metodi finiscano.
Lotteremo fino a quando i salari siano elargiti per come devono essere elargiti, non un euro di meno, e che i diritti dei lavoratori siano riconosciuti con la dignità che il lavoro svolto deve avere.
L’USB chiede l’apertura di un tavolo di trattativa con TNT, la ditta appaltante e la cooperativa, che non paga i lavoratori da 5 mesi non dando più notizia di se, per avviare le pratiche per il pagamento dei lavoratori SUBITO!
aggiornamento alle 5.30 di questa mattina
La USB ha ottenuto la trattativa con il committente, per il pagamento immediato di 5 mensilità non retribuite ai lavoratori ed oggetto della lotta.
I 50 facchini, lavoratori in appalto alla TNT, sostenuti dall’USB, che hanno protestato per due ore sotto la sede del carico e smistamento merci, bloccando i cancelli e fermando una trentina di Camion in entrata e in uscita hanno ottenuto la trattativa .
Possono tirare una boccata d’aria e proseguire nelle trattative per il loro salario con la Global Service , ditta appaltatrice,che si è accollata i debiti della cooperativa scomparsa.
Ultimo anello della catena della logistica, chiamati a giornata e a volte sfruttati dai loro stessi compagni di lavoro in una sorta di guerra fratricida per il mantenimento di un salario per la maggior parte in nero.
Nella nota diffusa dal Sindacalista ,incaricato della trattativa davanti ai cancelli ,Michele Cirinesi ha dichiarato che :”USB non gioca al massacro e continuerà la sua lotta affinchè i diritti e il salario vengano riconosciuti a tutti i lavoratori.
Un dejà vù, proprio qualche mese fa abbiamo vissuto la stessa situazione in Sda, diverse cooperative, scatole vuote, ma con un’unica testa”.
Un Buon proseguimento nella strada che conduce al riconoscimento dei diritti dei lavoratori, migranti e italiani, nel nostro paese.
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