Lunedì sera il Consiglio di Quartiere San Donato-San Vitale ha visto un fatto probabilmente inedito nella storia del Comune di Bologna: il sindaco Lepore ha ammesso che c’è la possibilità che Bologna vada in fallimenti se non verrà completato entro il giugno 2026 almeno il 90% del progetto della linea rossa del tram.
Per la consigliera di Potere al Popolo in quartiere, Francesca Fortuzzi: “La responsabilità di tutto questo è stata rivolta da Lepore nientemeno che… ai cittadini e alle cittadine di Bologna! In particolare, il comitato dei residenti nel quadrilatero Magazzari-Andreini-San Donato-Ristori da settimane chiede almeno un cambiamento rispetto alla sede riservata per sistemare la viabilità. Risposta: no, perché non ci sono i tempi e si finirebbe a dover restituire 900 milioni presi col PNRR.
Viene ora da chiedersi: e se succede qualsiasi altra cosa la colpa sarà sempre dei cittadini cattivi o sarà di chi ha impostato un’opera faraonica con tempistiche così strette? Se ci saranno tante giornate di caldo infernale si rispetteranno i diritti di chi lavora in cantiere o si rispetteranno le scadenze PNRR? Se ci saranno giornate di pioggia si lavorerà anche coi cantieri allagati?”
Durante il Consiglio di Quartiere Lepore ha tessuto le lodi del governo nazionale che sui progetti del tram sta dando più soldi di quanto previsto in origine, cambiando tattica rispetto a mesi di schermaglie verbali sul ponte di San Donnino. “La realtà” continua Fortuzzi “è che è già stata persa la scommessa di legare tram e Passante e ora si cercano dei capri espiatori nel caso peggiore. E mentre Lepore annuncia il tram anche al Pilastro, non c’è nessuna tempistica per sapere se e quando veramente il Pilastro verrà collegato tramite il Ponte di San Donnino”.
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Sergio Binazzi
e pensare che il lepore è divenuto sindaco al primo turno alle ultima elezioni!!!! sono robe da matti! io sono nato con il povero Dozza che probabilmente si rivolta nella tomba.