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Bologna. Vittoria studentesca, l’università “critica” Israele

Dopo due anni di mobilitazione anche l’Università di Bologna, dopo la Sapienza, università che pullula di accordi che la legano al genocidio del popolo palestinese, al comparto militare industriale e alla NATO, è stata costretta dalla mobilitazione studentesca a compiere un primo grande passo contro lo stato terrorista di Israele. 

Il Senato Accademico di oggi, nonostante le controproposte del Rettore Molari ha infatti espresso profondo sdegno contro le azioni militari di Israele su Gaza e contro il genocidio dei palestinesi; auspica il riconoscimento dello stato di Palestina; si inizierà inoltre a monitorare gli accordi e confermando che non ha più rinnovato accordi incriminanti per la loro complicità con lo Stato sionista o con la filiera bellica.

Se le due università più grandi d’Italia sono state costrette a prendere finalmente posizione, è solo grazie all’incessante mobilitazione studentesca degli ultimi anni: una mobilitazione a Bologna partita dell’occupazione di Palazzo Hercolani, sede di Scienze Politiche, il Rettorato, mobilitarci in tenda per la Palestina, impedire a Thales di conseguire le sue convention a Matematica, contestare ed interrompere le iniziative di Leonardo, e portare numerose mozioni, tramite la volontà di singoli rappresentanti in Senato, che fino ad esso erano sempre state respinte dal Senato e dal Rettore sotto diretta indicazione della CRUI e del MUR. 

Conquistiamo oggi invece un primo passo verso la rottura delle complicità con il sionismo, che ci indica la necessità di continuare la mobilitazione finché non libereremo la nostra Università e il nostro Paese dalla complicità col genocidio, dalla guerra e dai piani di riarmo. 

Israele stato terrorista ci sta infatti trascinando nel baratro della terza guerra mondiale: stiamo vedendo l’escalation in medio oriente causata dallo stato sionista, i quali attacchi non hanno visto nessuna condanna da parte dei governi europei e occidentali tutti… la mobilitazione deve continuare, dobbiamo imporre la rottura di tutte le complicità col sionismo!

Ora quindi, a partire dalla grande manifestazione nazionale del 21 giugno, si impone la necessità di opporsi al riarmo europeo senza ambiguità, opporsi contro la repressione di questo governo, opporsi al sionismo, costruendo una mobilitazione indipendente e non compromessa da chi si è reso complice e responsabile della barbarie a cui stiamo assistendo. 

Ci vediamo questo sabato, alle 14 in Piazza Vittorio a Roma: DISARMIAMOLI!

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