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Bologna. Sulla partita con il Maccabi non si può più stare in silenzio

Dopo settimane di silenzio e chiusura istituzionale, è stata la questura a prendersi la responsabilità di parlare in pubblico della partita di Eurolega Virtus Bologna – Maccabi Tel Aviv. Per il questore non si può garantire la sicurezza in città il 21/11 con la partita al PalaDozza e propone di giocare a a dicembre in Fiera, mentre prefetto e sindaco restano in silenzio.

Noi di Potere al Popolo lo diciamo chiaramente: questa partita non va giocata né al PalaDozza né alla Fiera. La questione è politica: Israele è uno “stato” coloniale e di apartheid, il “cessate il fuoco” non fa finire l’occupazione e i bombardamenti su Gaza, Cisgiordania, Libano, Siria. La questione politica è rompere con l’economia del genocidio e anche coi suoi elementi di propaganda sportiva. Se c’è una questione di ordine pubblico, non riguarda certo le cittadine e i cittadini di Bologna che protestano, ma i gruppi del Maccabi che sono riconosciuti dalle autorità di mezza Europa come gruppi con addestramento militare se non direttamente membri dell’esercito di occupazione israeliano.

Rispetto all’ipotesi che la partita venga spostata in un paese terzo, pensiamo che le leghe sportive europee dovrebbero affrontare la questione della partecipazione delle squadre israeliane tout court, invece che spostare il problema in altri paesi.

Il 27/10 abbiamo provato insieme all’Assemblea Blocchiamo Tutto a ottenere risposte da un Consiglio Comunale che ha preferito schierare la celere all’ingresso di Palazzo D’Accursio e trincerarsi dietro il silenzio. Quelo giorno abbiamo detto chiaramente che se le istituzioni cittadine si rifiutavano di fermare questa vergogna, l’avremmo fatto noi e l’abbiamo fatto costruendo con Blocchiamo Tutto e decine di realtà la manifestazione del 21/11 alle 18 da Piazza Gaza (ex Piazza Maggiore). Ora questa discussione è pubblica e a partire dal Sindaco di Bologna le istituzioni devono decidere se vogliono continuare a fare finta di niente o prendere posizione sul merito.

Continuiamo a costruire l’opposizione all’economia del genocidio e alla finanziaria di guerra, verso il 21/11 e oltre: il 28/11 sciopero generale proclamato dall’USB e dal sindacalismo conflittuale contro la finanziaria di guerra, il 29/11 manifestazione nazionale BLOCCHIAMO TUTTO a Roma.

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