È estate e a Roma, oltre a salire le temperature, salgono vertiginosamente i numeri dei turisti che affollano la città. Non si tratta di un’eccezione: ogni anno, durante il periodo estivo, la città eterna vede aumentare l’afflusso di centinaia di migliaia di persone.
Solo nel 2017 gli arrivi nella Capitale hanno raggiunto i 30 mln di unità. Ma quello che ci si aspetterebbe da una amministrazione attenta a garantire gli adeguati servizi, soprattutto nei picchi estivi, si trasforma in un vero e proprio incubo per cittadini e turisti.
A farne le spese sono soprattutto coloro che devono spostarsi nella città e che si ritrovano a dover attendere autobus e treni sistematicamente in ritardo.
Solo nella giornata di ieri oltre 300 autobus sono rimasti fermi per guasto.
Oltre 10 le linee che sono state addirittura soppresse per indisponibilità di vetture. E per quei pochi fortunati che riescono a salire su di un autobus l’avventura continua sulle decine di vetture sprovviste dell’aria condizionata, offrendo ai turisti un’inaspettata sauna interamente gratuita e in alcuni casi anche una bella doccia integrata, visto che in alcune vetture piove acqua dal sistema di climatizzazione.
A questo si va ad aggiungere il dramma che vivono quotidianamente gli autisti, che oltre a guidare quasi sempre mezzi che cadono a pezzi, sono continuamente esposti alle vessazioni e alle aggressioni degli utenti imbufaliti. O ancor peggio, come nel caso degli autisti del Tpl privato, a lavorare senza stipendio da due mesi.
Chissà come mai queste realtà non fanno notizia e quando si parla dei disagi del trasporto pubblico romano se ne parla solo in occasione degli scioperi. Questa volta i dati e le ragioni del collasso in cui versa il tpl della Capitale ve li abbiamo voluti dare noi ed in largo anticipo rispetto al prossimo sciopero che abbiamo proclamato per il 26 luglio, dalle 20 alle 24. Uno sciopero che vedrà i lavoratori in prima linea per combattere queste ingiustizie di cui sono vittime gli unici non colpevoli, dipendenti e utenti.
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