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La speculazione nei quartieri popolari al tempo del coronavirus

L’emergenza Coronavirus ha portato ad una massiccia richiesta di accessori sanitari, mascherine e gel antibatterici per mani, e ad un conseguente scellerato aumento dei prezzi. Per questo motivo, lo abbiamo visto, sono nati centinaia di tutorial sui social network che insegnano come ottenere, dalla carta forno che usiamo in cucina o da altri materiali “domestici”, improbabili mascherine o “Amuchina” fatte in casa dal dubbio valore igienico-sanitario.

Accade dunque che ad approfittare della possibilità di speculare sulla povera gente siano non solo i negozi online, che impennano i prezzi delle suddette merci, ma anche quei pochi commercianti dei quartieri popolari che non hanno abbassato la saracinesca e che, nonostante i proprietari siano spesso residenti nelle zone in cui hanno la propria bottega, lo scriviamo in maniera chiara, speculano senza vergogna sull’emergenza in corso.

L’esempio che qui vi portiamo come Rete Popolare Tiburtina, benché non si sia svolto all’interno dei territori dove siamo presenti tutti i giorni, riguarda il quartiere di Villa Gordiani, dove siamo stati informati da un cittadino del comportamento sconsiderato del titolare di un ferramenta. Il proprietario del negozio è stato infatti colto dall’abitante a vendere mascherine autoprodotte alla modica cifra di 4,50 euro l’una, spacciandole tra l’altro per lavabili e dunque riutilizzabili (follia!). Non pago, il giorno successivo, ci fa sapere il residente, le mascherine autoprodotte subiscono una maggiorazione nel prezzo: dai 4,50 euro del giorno prima a 5,90 euro. Un aumento del 30%.

Il titolare allora, incalzato dal nostro intento nel chiedergli spiegazioni, comincia ad alzare la voce e a proferire insulti davanti alle persone in fila per il suo negozio, in gran parte anziane, che, capita la truffa, si allontanano.

Questo è sicuramente solo uno dei tanti esempi di speculazione che si stanno verificando a Roma e in tutta Italia. Speculazione davanti alla quale non dobbiamo né chinare il capo, né fare orecchie da mercante, ma alzare la voce, come a Villa Gordiani, e smascherare i truffatori che si nascondono nei nostri quartieri.

Chiediamo dunque, come Rete Popolare Tiburtina, che siano le istituzioni competenti a mettere a disposizione della cittadinanza le mascherine per garantire il minimo di protezione che le persone necessitano per di uscire di casa e fare la spesa.

Facci sapere se anche nel tuo quartiere c’è uno speculatore!

#DilloAllaRete

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