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“Nessuno escluso” dalla Regione Lazio? Ma è solo propaganda, manca vero intervento pubblico

Si chiama “Nessuno Escluso”, il pacchetto di aiuti economici stanziato dalla regione Lazio, la cui presentazione delle domande parte in questi giorni. Dietro questo nome si nasconde la propaganda della giunta Zingaretti: si parla di bonus per molte categorie che si sono trovate senza lavoro in questo periodo di emergenza, in realtà questo intervento svuole nascondere il precariato e lo sfruttamento che già affliggeva questi lavoratori prima della crisi.
Bonus per colf e badanti, tirocinanti e disoccupati, poi ancora fondi per l’acquisizione di DPI da parte dei riders e strumenti per lo studio a distanza per gli studenti, il tutto però rigorosamente una tantum e dentro requisiti di reddito decisamente stringenti.
Questo nuovo intervento è solo un tappabuchi, insufficiente per garantire il superamento della crisi da parte delle categorie già vessate prima della crisi. In questo momento servirebbero delle misure strutturali a livello statale e una pianificazione attenta dell’economia, con nuovi investimenti pubblici e con la fine della politica del pareggio in bilancio. Oggi viviamo il fallimento della regionalizzazione che ha massacrato i servizi e tutto il settore pubblico, Sanità in primis, proprio in ossequio a quella logica di austerità ormai centrale nelle politiche statali a prescindere dal colore del legislatore.
Queste nuove misure sono un tentativo di nascondere la pochezza di uno stato servo delle imposizioni di Confindustria, di nascondere i tagli che per anni hanno afflitto le misure sociali che potevano rendere possibile fronteggiare la situazione.

Per questo, come Potere al Popolo, torniamo a denunciare l’assenza di politiche centralizzate che possano garantire fin da ora una vita degna per tutti; chiediamo immediatamente la misura del reddito garantito e la sicurezza del diritto alla casa. L’emergenza durerà ancora per molto tempo, soprattutto nella prossima fase di crisi economica e occupazionale.
Contemporaneamente vediamo che la repressione si fa sempre più forte anche in avvio della cosiddetta fase due, basti pensare alle intimidazioni della polizia che hanno subito i nostri compagni nel pomeriggio del primo maggio a Napoli, mentre insieme a lavoratori e sindacalisti manifestavano il loro sdegno di fronte alla sede di Confindustria locale nel pieno rispetto delle misure di sicurezza.
I soldi per cittadini e lavoratori sono sempre pochi spiccioli una tantum, mentre contro chi protesta si continua a schierare la polizia. E’ il momento di dire basta ed organizzarci per costruire la nostra fase due.
A Zingaretti e a tutti coloro che hanno massacrato la popolazione con tagli ed austerità negli anni passati, diciamo: ai nostri posti ci troverete.

Foto di copertina di Patrizia Cortellessa

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