Si è da poco concluso il presidio indetto da Potere al Popolo Roma sotto la sede di Autostrade Spa di Casal Bruciato. Un nutrito gruppo di attivisti e attiviste hanno protestato davanti l’entrata della società che in ultimo risponde alla famiglia Benetton, al centro di un’operazione politica vergognosa salita ancora di più alla ribalta delle cronache negli ultimi giorni.
La mancata revoca della concessione delle gestione autostradale subito dopo la tragedia del crollo del Ponte Morandi che costò la vita a 43 persone (le autorità competenti hanno stabilito che la spesa per la manutenzione del Ponte era di poco superiore ai 30mila euro annui, un’inezia) e la conferma della gestione del nuovo Ponte ricostruito, sono solo i due episodi più eclatanti dell’intera vicenda.
Una vicenda che affonda le radici nella stagione di privatizzazioni, praticata da parte di tutti i governi di tutti i colori succedutosi negli anni Novanta, dei settori strategici dell’economia del paese, i cui risultati sono oramai sotto gli occhi tutti, e cioè il fallimento sociale del modello di sviluppo basato sulle priorità di profitto del privato e dispetto dei bisogni della popolazione.
Oltre all’affaire Autostrade, pensiamo al comparto sanitario in piena crisi pandemica, o a quello siderurgico nella gestione dell’ex Ilva. E ancora al Tav, al Mose, al Muos, alla Tap, alla Roma-Latina, ecc. Questi sono altri esempi di come il prenditore privato non possa garantire una serie di diritti (come quelli alla salute o del lavoro) alle comunità presenti sui territori, e che inoltre si affida alla classe politica per mantenere i suoi privilegi, sotto forma di aiuti finanziari effettuati con soldi pubblici, decontribuzione del costo del lavoro, deroghe alla normativa per il rispetto dell’ambiente, ecc.
La nazionalizzazione della gestione delle autostrade italiane richiesta da Potere al Popolo, costruite peraltro dallo Stato con i soldi dei cittadini nel Secondo dopoguerra, è allora solo il primo passo necessario per un cambio di paradigma generale sul come intendere la società odierna, lo stare assieme in un dato territorio.
Di seguito, il comunicato rilasciato al termine dell’iniziativa, più la diretta e alcune foto della mattinata.
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Potere al popolo alla sede di Autostrade: nazionalizziamo ed estromettiamo Benetton
Oggi come Potere al Popolo siamo stati sotto la sede di Autostrade per l’Italia a Roma; denunciando di nuovo con forza le responsabilità della famiglia Benetton, che controlla Aspi tramite la sua holding Atlantia, nella strage di due anni fa del ponte Morandi. Allo stesso modo vogliamo denunciare i tentennamenti inaccettabili del governo nell’estromettere i Benetton nella gestione della rete autostradale; crediamo, infatti, che l’unica formula possibile per il futuro sia la nazionalizzazione e la ripubblicizzazione di tutta quell’infrastruttura strategica.
Al presidio si sono susseguiti interventi da tutta Italia, da Genova, a Roma, a Napoli: tutti hanno sottolineato come la nostra proposta rappresenti una forte alternativa di sistema, che può risollevare le sorti di un paese che non ne può più di disastri come di cementificazione.
La messa in sicurezza dei territori e il rispetto dell’ambiente si possono ottenere soltanto tramite il rilancio della gestione pubblica delle opere dello stato, rompendo con la logica delle grandi opere e delle privatizzazioni.
Potere al Popolo! Roma
Diretta parte 1
Diretta parte 2
Alcuni scatti dal presidio
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