Mentre in un’altra parte di Roma la polizia sgomberava uno spazio sociale occupato da anni, il Cinema Palazzo, stamattina gli studenti dell’Opposizione Studentesca d’Alternativa – OSA hanno occupato lo stabile dell’ex Scuola , sito in viale Jonio Nel cuore del quartiere popolare del Tufello. Lo stabile – un tempo scuola storica del quartiere e riferimento per centinaia di giovani – è abbandonato ormai dal 2008, da quando l’allora giunta comunale aveva predisposto la sua chiusura temporanea di un anno per permettere i lavori di ristrutturazione. I bambini furono tutti “collocati” in altre scuole, con la promessa di tornare dopo un anno, ma a 12 anni dalla chiusura i lavori di ristrutturazione sono serviti solo a ritinteggiare qualche parete mentre la scuola all’interno continua letteralmente a cadere a pezzi: una vergogna, un colpo durissimo che pesa sulle spalle degli studenti, delle famiglie e dei cittadini del quartiere tutti.
L’occupazione simbolica da parte degli studenti – in corso da stamattina alle 11 – avviene in occasione dello sciopero della Dad a livello nazionale indetto dall’OSA per tutta la giornata del 25 novembre. Gli studenti organizzati chiedono garanzie in Dad in questo momento emergenziale si spera il più breve possibile, ma al contempo pretendono un’inversione di rotta sulle politiche scolastiche. L’Azzolina e il Governo dicono tanto di voler tutelare gli studenti, ma cosa hanno fatto negli 8 mesi di tempo che avevano per rendere le scuole un posto sicuro? Le scuole superiori che avete chiuso poche settimane fa erano – e continuano a essere – senza personale, senza DPI per studenti e professori, scuole sovraffollate con classi pollaio in cui il metro di distanza è impossibile da rispettare. Scuole che continuano a crollare a pezzi, che vengono raggiunte dagli studenti in mezzi di trasporto pieni ad alto rischio di trasmissione del Virus. Scuole in cui studenti e lavoratori sono mandati a rischiare di contrarre il Covid senza garanzie reali: questa non è stata una casualità o una sfortuna, ma il diretto risultato di ciò che ha fatto – e non ha fatto – il Governo. Servivano investimenti massicci, assunzioni, aumento dei mezzi del Trasporto Pubblico Locale, e soprattutto più spazi per permettere il distanziamento fisico nelle scuole.
L’azione degli studenti prosegue determinata perché oggi, come recita lo striscione calato dall’edificio, “Ci riprendiamo la scuola che PD e M5S ci stanno negando”.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa