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Roma. I comitati fanno ricorso contro il “revamping” di Rocca Cencia

Da oltre cinquant’anni i residenti del quadrante Est di Roma chiedono di essere liberati dall’incubo costituito dagli impianti di trattamento dei rifiuti di Rocca Cencia, che ormai nell’immaginario collettivo equivale a luogo dei rifiuti. Il 12 ottobre 2021 si e conclusa la Conferenza dei Servizi con parere favorevole riguardo il rinnovo dell’AIA (autorizzazione ambientale) e il “revamping” impiantistico di Rocca Cencia

Con questo parere, che vedrà l’ampliamento dell’impianto di rifiuti AMA, di fatto e stato approvato l’ecomostro bocciato negli anni passati. Contro questa Determina Regionale in tredici tra Comitati, Associazioni e Cittadini il 13 Dicembre hanno presentato ricorso al TAR per l’annullamento e la sospensione dell’efficacia della Determina.

L’atto e obbligatorio per la presenza di numerose e vaste aree agricole; per la vicinanza con il Parco Archeologico di Gabii; per la classifica che registra il VI Municipio ai vertici dell’elenco per mortalità da tumore; per l’ubicazione dell’impianto in “zona di protezione e di ricarica della Falda idrica sotterranea destinata al consumo umano”; per l’insostenibilità del flusso veicolare già ora molto compromesso e con maggior numero di vittime; per il fenomeno che registra il maggior disagio fuori dal raccordo con individui e gruppi totalmente o parzialmente esclusi dalla piena partecipazione alla società .

Noi, non abbiamo mai smesso di pensare, che la nostra tenacia salverà questo territorio così compromesso a livello ambientale, sanitario, economico e sociale. Abbiamo bisogno di un volano diverso, un impulso che si basi sulla filiera della sostenibilità ambientale, della cultura, dell’archeologia, del turismo e dell’agricoltura biologica. Lo scopo del ricorso è sdoganare questo territorio dall’idea di essere considerato strategico per l’emergenza rifiuti. In sostanza quello che ci aspettiamo è considerarlo strategico per le sue grandi potenzialità.

Quello che serve è un robusto piano di riqualificazione con un cambio di il paradigma che valorizzi le sue bellezze uniche: la Città di Gabii, l’unica cascata romana, l’ultimo borgo di Roma (San Vittorino), il più antico acquedotto, la via Francigena, l’antica Collatina e tantissime ville dell’epoca romana con bassorilievi di inestimabile valore. In realtà il territorio è anche l’ultimo lembo dell’agro romano antico con la presenza di numerose aziende agricole che esportano i loro prodotti anche all’estero.

Ed è per questo che siamo convinti che questo ricorso sia necessario, oltre che per la difesa dell’ambiente e della salute, soprattutto per il futuro delle nuove generazioni.

Coordinamento CAU – Comitati e Associazioni Uniti

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