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Roma. Contro Cuba “un tentativo di intimidazione finanziato dai governi nemici della Rivoluzione”

Dopo il tentativo fallito di attirare l’attenzione dei romani sulle presunte violazioni del governo cubano, in piazza S. Maria Maggiore, gli stessi 17 provocatori di domenica si sono presentati ieri davanti all’Ambasciata di Cuba, all’Aventino, per intimidire il personale diplomatico.

Cosa che non hanno potuto fare perché anche qui hanno trovato militanti comunisti (nella foto) decisi a difendere la rivoluzione e la memoria di Fidel Castro: stavolta ai ragazzi dell’OSA e di Cambiare Rotta, e ai compagni della Rete dei Comunisti, si sono uniti anche alcuni lavoratori dell’USB.

Anche oggi a difesa della nostra Ambasciata e della nostra Rivoluzione! Se alle lotte politiche e sociali del paese si cerca di impedire la presenza sotto qualsiasi luogo istituzionale, ai fascisti cubani è permesso di avvicinarsi all’Ambasciata di Cuba. Sempre ai nostri posti ci troverete!”, hanno scritto in una nota congiunta.

Da parte sua il prof. Luciano Vasapollo, economista alla Sapienza e vice presidente dell’Associazione Rotondi per un giornalismo di pace che promuove questo giornale online, oltre che dirigente RdC, ci ha fatto notare che “le sedi diplomatiche non possono essere impunemente oggetto di intimidazioni, mentre in questo caso la Polizia ha consentito che i manifestanti si avvicinassero ai cancelli, che non hanno violato solo per la presenza dei nostri compagni. Si tratta – ha concluso – di mercenari, cioè personaggi, sempre gli stessi, sul libro paga di governi stranieri che fomentano queste false espressioni di dissenso”.

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